Trentino – 21 gennaio 2023
SICUREZZA SUL LAVORO, TROPPI “BLA BLA BLA”
Non è stato edificante quanto successo l’altro giorno in Consiglio Provinciale a Trento. Un disegno di legge presentato dal consigliere Alex Marini del Movimento 5 Stelle che modificava il Fondo per la prevenzione degli infortuni in essere, attualizzandone funzioni e capacità di spesa e intervento, è stato bocciato dalla maggioranza del Consiglio Provinciale, con stupefacente superficialità, disinteresse e minima partecipazione al dibattito, sia da parte dei consiglieri di maggioranza che di quelli di opposizione, come sempre con qualche isolata eccezione.
L’interesse del sindacato era e rimane invece fortissimo, perché uno dei punti in discussione riguardava modalità di impiego trasparente e verificabile delle risorse rinvenienti dalle sanzioni e multe (9,4 milioni di euro dal 2008 al 2021 -600 mila euro medi all’anno) che dovrebbero appunto essere, per legge, destinate alla prevenzione degli infortuni e non finire, come accade da sempre in Trentino, nel calderone della Sanità.
La Uil chiede da tempo una svolta nelle modalità di prevenzione sul territorio degli infortuni sul lavoro, ma spesso cozziamo contro un “muro di chiacchiere”, o ci troviamo a dibattere il problema con chi riconduce il tragico fenomeno (13 morti sul lavoro nel 2022 e più dell’11% di infortuni denunciati in Trentino sull’ultimo anno) al caso o alla grande attività lavorativa che comporterebbe naturalmente una minima percentuale non riducibile del fenomeno infortunistico.
Certo siamo convinti che la diffusione, fin dall’età scolare, di una cultura della sicurezza resta una stella polare per la soluzione del problema nel lungo periodo. Siamo fermamente convinti però che ad esempio la proposta concreta e specifica lanciata ormai due anni fa dalla UIL del Trentino riguardo alla sicurezza del lavoro forestale, di un più forte coinvolgimento del Corpo Forestale provinciale, nel controllo del territorio boschivo ed agricolo trentino, anche per l’aspetto della sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro, vada rivalutata e riesaminata dalla Giunta Fugatti. L’Assessore Spinelli, a cui è stata demandata la materia della sicurezza sul lavoro, solitamente competenza a livello nazionale del dipartimento alla Sanità e salute pubblica, ne aveva colto l’originalità, si era impegnato a verificarne la fattibilità, ma non abbiamo più avuto un concreto riscontro, né da lui, né dal Presidente Fugatti, che guida e dispone del Corpo forestale provinciale.
Si è puntato piuttosto sul rafforzamento del collegamento degli uffici di prevenzione provinciali con l’Arma dei Carabinieri, essendo assai limitata l’azione di intervento sul territorio degli ispettori e tecnici provinciali per l’esiguità degli organici di quegli uffici, e per contro nota appunto la diffusione, la presenza invece più capillare dei Carabinieri sul territorio, e quindi della possibilità di coordinamento dei tecnici ed ispettori provinciali coi comandi periferici, date le loro competenze, stabilite dalla legge statale, anche in questa materia. E si ritarda da tempo rispetto alla richiesta dei Sindacati di adeguamento e allargamento dell’organico dei tecnici Uopsal, paventando pure un aumento della macchina burocratica e della spesa pubblica. Manca poi alle parti sociali locali una comunicazione, peraltro prevista a livello nazionale e prodotta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, sui provvedimenti di sospensione adottati, quelli revocati per regolarizzazione e quelli infine adottati, per capire l’impatto e lo sviluppo giudiziario e penale del fenomeno infortunistico.
Un’altra proposta della UIL del Trentino riguarda la necessaria rivisitazione dei meccanismi ed il cambio di registro da attuarsi, dopo gli infortuni subiti dagli studenti, nella cosiddetta “Scuola -Lavoro”, a livello nazionale e locale, visto che l’INAIL non prevede coperture assicurative per i giovani. Se lo Stato ritarda le soluzioni, assuma la Provincia un ruolo di garanzia verso i nostri ragazzi e li assicuri, fino almeno a diverse decisioni da parte dell’Istruzione, oltre ad affiancarli a tutor o tecnici o docenti comunque adeguati anche rispetto alla sicurezza sul lavoro.
Lo sdegno per quanto accaduto in Consiglio Provinciale vuole diventare un appello a far sì che dalle chiacchiere e dai protocolli, magari proprio dal prossimo grave infortunio sul lavoro si passi finalmente, anche a livello provinciale, dalle parole ai fatti!
Rimaniamo convinti che nessuno può esimersi dal lavorare per la vita e per evitare che qualcuno quella vita, la perda sul lavoro.
Walter Alotti
(segretario generale Uil del Trentino)
Scarica il pdf: TRENTINO sicurezza ART 210123
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