04 settembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

 Sindacati, aumentato le iscrizioni in Trentino

I sindacati confederali in Trentino Alto Adige negli ultimi due anni hanno visto aumentare i propri iscritti, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale. Però la regione si trova agli ultimi posti nella classifica del«gradimento/appeal», che in sostanza si basa sulla misurazione del numero di iscritti rispetto al totale degli occupati e sul volontariato prestato per Cgil, Cisl e Uil.
Il rapporto è stato redatto da Demoskopika, che a livello nazionale denuncia la perdita di 450 mila iscritti in un biennio: in particolare la Cgil è calata del 5,2% (meno 285.000 iscritti), la Cisl del 4,5% (-188.000), mentre la Uil è cresciuta dell’1,4%, +26.000 adesioni.
Cosa succede in Trentino Alto Adige? A livello generale la crescita è di 8.040 unità, +4,6%, da 176.116 a 184.156, dati 2015 su 2017. La Cgil è crescita dell’8,2% (5.872 iscrizioni in più), la Cisl dello 0,6% (447 iscrizioni in più), la Uil del 6,4%, 1.721 adesioni in più.
La crescita, dunque, è diffusa, ma la regione ha uno dei tassi più bassi di iscrizioni sul totale: sono 394,96 su mille occupati, molto distante dai 717,23 iscritti della Basilicata (al primo posto). E quante persone sopra i 14 anni hanno svolto attività gratuita per il sindacato in due anni? Su mille residenti solo 10,97, mentre in Toscana si arriva fino a 16,05. Questi parametri affossano, secondo Demoskopika, il gradimento dei sindacato in regione, portandolo a livello «basso», al quintultimo posto.
Un dato non semplice da leggere. Walter Alotti, segretario trentino della Uil, osserva: «Prima di tutto sono molto confortato dal fatto che i nostri iscritti aumentino. Solo in Trentino dal 2015 al 2017 siamo passati da 15.620 a 17.631 e lo stesso andamento si registra anche a Bolzano. Quanto alla questione volontariato, sinceramente mi sembra che nella nostra regione ci siano tantissime occasioni per fare volontariato in modo strutturato, a prescindere dal sindacato. Forse è per questo che il nostro valore è basso».
Il segretario generale della Cgil altoatesina Alfred Ebner ragiona: «Quando si considera la sigla, il sindacato ha una credibilità bassa, è visto come una cosa politica. Invece, quando si parla di funzionari, allora l’apprezzamento aumenta. È una caratteristica dei nostri tempi. Questo credo sia uno dei motivi di questo scollamento. Inoltre ricordiamo la grande importanza dei Caf e del patronato, da cui arrivano infatti molti iscritti».

Scarica il pdf: iscritti ART 040918