Il T – 12 maggio 2024
Sindacati: «Crescita, le grandi opere non bastano»
Tunnel a Tenna, galleria sulla Gardesana orientale per bypassare Torbole, la strategia della giunta che punta tutto sulle grandi infrastrutture come «volano dell’economia» è messa in dubbio dai tre sindacati confederali: «Le opere pubbliche non bastano», dicono Cgil, Cisl e Uil del Trentino. I tre segretari generali — rispettivamente Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — tolgono ovviamente dal novero delle grandi opere il nuovo ospedale: «Gli investimenti previsti dalla giunta sono condivisibili, a partire dal nuovo ospedale. Ma le finanze dell’Autonomia posso sostenere altri investimenti per la crescita e per il welfare». Insomma, non si usi tutto il «tesoretto» che deriva dall’avanzo del bilancio dello scorso anno per il cemento. E anche sul tema di salari dicono la loro i tre sindacalisti: «Qui ci vuole concretezza».
Salari, «noi ci siamo»
«Per dare un giudizio ponderato delle strategie provinciali di legislatura è necessario analizzare il documento approvato venerdì dalla giunta in modo complessivo. Fino ad allora il nostro giudizio resta sospeso», premettono i segretari generali. «Ma in base alle prime dichiarazioni della giunta — affermano — esprimiamo la nostra soddisfazione nel veder confermata la volontà dell’esecutivo di discutere con le parti sociali un patto per i salari. Su questo fronte ci attendiamo interventi concreti a sostegno della contrattazione collettiva e in generale delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno ancora subendo gli effetti dei picchi di inflazione del biennio 2022 e 2023, oltre al patologico ritardo nei rinnovi dei contratti nazionali».
«Non solo opere pubbliche»
Per quello che riguarda le opere pubbliche indicate dalla giunta riteniamo ognuna di queste utile allo sviluppo del Trentino, a partire dal nuovo ospedale che la nostra provincia attende ormai da quasi vent’anni. Ma non vorremmo si pensasse che queste infrastrutture da sole bastino a invertire la tendenza che vede in Trentino una pericolosa stagnazione della produttività del lavoro. A questo proposito — affermano Grosselli, Bezzi e Alotti — servono invece maggiori investimenti in innovazione, e non solo della Pubblica amministrazione ma soprattutto delle imprese private». Investimenti che per i sindacati sono mancati in questi ultimi anni: «In particolare da parte delle piccole imprese. Si deve ripartire da qui, quindi, per rilanciare davvero la competitività del sistema economico locale: non ci sono scorciatoie. Per il resto — aggiungono — visto anche l’aumento dei gettiti fiscali registrati e il conseguente avanzo di amministrazione record del 2023, i bilanci pluriennali della Provincia, a partire dall’ormai prossimo assestamento di bilancio, sono ampiamente capienti per sostenere non solo il finanziamento di nuove opere pubbliche, ma anche di efficaci investimenti nel sistema di welfare a sostegno della coesione sociale e dell’attrattività del territorio, a partire da scuola, sanità, famiglie, casa e politiche del lavoro». E concludono: «Anche questi ambiti possono fornire un contributo alla produttività se sostengono il mercato del lavoro e la qualità dell’occupazione».
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