Corriere del Trentino, Il T – 11 novembre 2023

Sindacati critici: «Manovra carente I salari giù del 20%»

I sindacati dicono «basta». O almeno lo fanno Cgil e Uil, che hanno indetto un doppio sciopero dei lavoratori nelle date di venerdì 17 e 24 novembre. Lavoratrici e lavoratori trentini aderiranno alla mobilitazione decisa a livello nazionale, alla quale ha scelto di non partecipare la Cisl, che scenderà in piazza il 25 novembre. Una scelta che ha destato qualche perplessità nelle altre due sigle sindacali. Divisioni a parte, i temi oggetto della protesta sono salari e pensioni troppo basse, precarietà e la nuova legge di bilancio nazionale. Oltre duecento delegati di Cgil e Uil si sono riuniti ieri mattina al teatro San Marco di Trento per l’assemblea organizzata in vista dello sciopero generale di otto ore. Al centro delle discussioni l’emergenza salariale che in Italia e in Trentino sta rendendo molto complicata la vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che da due anni subiscono l’incremento dei prezzi. «Nell’ultimo triennio i prezzi sono cresciuti del 15%, pesando soprattutto sui redditi fissi medio bassi — hanno denunciato i segretari provinciali di Cgil e Uil, Andrea Grosselli e Walter Alotti — I lavoratori hanno perso due mensilità in un anno. A peggiorare il quadro c’è il mancato rinnovo dei contratti: in Italia 10 milioni di dipendenti del settore privato hanno i contratti scaduti da anni. Una situazione inaccettabile che non si risolve con il taglio del cuneo fiscale. Senza il rinnovo dei contratti di quei risparmi beneficiano le imprese. Il governo ha affossato il salario minimo e non sostiene la contrattazione collettiva». Le critiche a chi guida il Paese non si fermano qui: «C’era l’urgenza di attivare azioni di sciopero oltre alle manifestazioni che si facevano già da mesi — ha spiegato Walter Alotti — Cisl stavolta non ritiene di arrivare allo sciopero mentre Cgil e Uil credono sia necessario per rendere più concreta la contrarietà all’azione del governo Meloni. A fronte di un deprezzamento delle buste paga del 20% negli ultimi due anni, si risponde con una decontribuzione del 5-6% solo per i redditi che arrivano fino a 35.000 euro. Sono misure assolutamente insufficienti».
A ciò si aggiungono i nuovi provvedimenti ancora in discussione riguardo le pensioni e le politiche fiscali: «Addirittura si peggiora la Legge Fornero e per quanto riguarda le agevolazioni fiscali queste vanno a vantaggio di chi elude o evade il fisco, senza nessun miglioramento per i lavoratori dipendenti, se non un ridicolo adeguamento delle aliquote Irpef», rincara il segretario provinciale di Uil.
Sui risvolti locali della manovra si concentra Grosselli: «La riforma della riduzione delle aliquote, riduce anche il bilancio della Provincia. Chiediamo che la delegazione parlamentare e il presidente della Provincia in primis, si facciano interpreti del fatto che il Trentino non può subire un taglio di oltre 40 milioni di euro, perché non ha, a differenza dello Stato, la possibilità di fare manovre in deficit e aumentare il debito pubblico. Quei soldi servono per garantire i servizi essenziali». Altro tema fondamentale, secondo il segretario della Cigl, sono le politiche industriali: «Bisogna dare più peso alla sostenibilità ambientale e sociale, dando incentivo alle imprese che davvero investono nella qualità del lavoro e rinnovano i contratti. Non bisogna fare come nel commercio e nel turismo che si danno incentivi a chi si dimentica di migliaia di lavoratrici e lavoratori, ai quali non garantiscono aumenti dignitosi», conclude.
Saranno 58 le piazze in cui i lavoratori sciopereranno in Italia. Il 17 la manifestazione riguarderà i lavoratori pubblici, delle Poste e dei trasporti, con un corteo che partirà alle 9.30 da piazza Fiera. Il 24 sarà il turno del comparto privato con un presidio al commissariato del governo.

 

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