Corriere del Trentino, Il T – 13 ottobre 2023
Sindacati, i candidati a confronto: «Importante che ci ascoltino»
Trento Giovani, famiglie, welfare, casa, investimenti, inclusione, università e lavoro. Queste le otto priorità che i sindacati hanno esposto all’incontro con cinque candidati governatori: Alex Marini, Francesco Valduga, Marco Rizzo, Sergio Divina e Filippo Degasperi. «Elena Dardo aveva un appuntamento con la Rai, mentre Fugatti ha detto che era impegnato», hanno spiegato i sindacati. «Fugatti manca sempre», ha replicato Marini.
«Ci auguriamo che gli elettori vadano alle urne — ha detto all’inizio dell’incontro il segretario generale della Cisl Michele Bezzi — Crediamo sia un passaggio importante per la democrazia del territorio».
La prima parte della conferenza stampa si è focalizzata sui giovani, le famiglie e il welfare. «Se si vogliono convincere i ragazzi a rimanere sul territorio serve un mondo del lavoro stabile e con buoni stipendi per potersi creare una famiglia», ha detto Bezzi. Inoltre, per le famiglie è stata chiesta una politica di visione e non di bonus, maggiori investimenti nella sanità pubblica e una maggior considerazione del Terzo settore. Per tutti i candidati i giovani devono essere il primo investimento della politica e devono essere ascoltati. «Ho chiesto ai giovani cosa volevano e li ho ascoltati», ha affermato Divina. «Noi dobbiamo fornire strumenti ai ragazzi e non ulteriori derive del concetto di competenza», ha ribadito Degasperi. Riguardo alla sanità, Valduga ha affermato che bisogna «investire in prevenzione e in stili di vita sani. Questo è l’unico investimento per avere meno spese».
I temi della casa e dell’inclusione sono stati introdotti dal segretario generale
della Uil Walter Alotti: «La casa è uscita da 10 anni dalle politiche della Giunta. L’unica azione concreta è stata l’housing sociale (affittare alloggi a canone moderato), conclusa nel 2018 e non rinnovata». Le richieste sindacali sono state: la reintroduzione dell’housing sociale, la realizzazione di nuovi alloggi a canone sociale e la ristrutturazione degli alloggi Itea sfitti. Per quanto riguarda l’inclusione, i sindacati hanno chiesto che venga ripristinata l’accoglienza diffusa al posto dei Cpr: «Anche i datori di lavoro si sono accorti che l’immigrazione può essere un’opportunità». Marini, dopo aver spiegato i vantaggi che il Superbonus ha portato in Trentino, ha detto che «l’accoglienza diffusa è una soluzione intelligente, ma bisogna coinvolgere la popolazione straniera già esistente. Siamo l’unica regione senza una consulta provinciale degli stranieri». «L’Africa va lasciata agli africani, non possiamo sfruttarla — ha affermato Rizzo — Dobbiamo fare in modo che l’Africa sia libera».
Gli ultimi tre punti (investimenti, Università e lavoro) sono stati spiegati da Maurizio Zabbeni della Cgil: «Nel 2020 chiedemmo di poter costruire un patto con le forze economiche per affrontare questi temi, ma non ci hanno mai risposto e quindi rilanciamo questa richiesta». È stata denunciata una scarsa produttività, un mercato del lavoro precario e il problema degli appalti. Inoltre, è stato chiesto di investire sulla qualità dell’impresa e di portare nel sistema universitario e della ricerca nuove tecnologie. Divina, dopo aver criticato la gestione scellerata dell’UniTrento, ha dichiarato: «Se sai investire in modo virtuoso i soldi tornano». «Il lavoro precario limita e blocca lo sviluppo del Trentino» ha denunciato Degasperi, mentre per Valduga «bisogna sostenere le imprese che rispondono alle necessità della transizione ecologica. Inoltre, serve un focus sul tema sicurezza sul lavoro».
Il tempo a disposizione per ciascun candidato era molto limitato per rispondere approfonditamente ai temi presentati, ma i sindacati sono stati soddisfatti dell’incontro: «L’importante è che si siano presentati e che ci abbiano ascoltato».
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