19 dicembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino
I sindacati: «Sait, il consiglio si schieri»
«O con i lavoratori o con Dalpalù». Ma l’assessore Tonina difende la Cooperazione: «Ha garantito i negozi nei piccoli paesi»
Un segnale politico. Un ordine del giorno con cui il consiglio provinciale prenda posizione sulla vertenza Sait: «O si sta con i lavoratori o con Dalpalù e Picciarelli, i vertici che hanno prodotto i problemi di gestione e poi hanno tentato di risolverli prima con i licenziamenti e poi con la disdetta del contratto integrativo». È questa la richiesta che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno messo ieri sul tavolo del Consiglio provinciale, incontrando il presidente Walter Kaswalder, l’assessore alla Cooperazione Mario Tonina e diversi consiglieri provinciali di maggioranza e opposizione.
Assenti all’incontro gli assessori al lavoro Achille Spinelli e quello al commercio Roberto Failoni, assenza che ha sorpreso i sindacati ed è stata stigmatizzata dall’ex assessore Olivi, è spettato a Tonina parlare a nome della giunta. E se Kaswalder si è offerto come «mediatore» e ha ricordato che «per i lavoratori Sait non è il primo Natale con questa spada di Damocle», l’assessore non si è sbilanciato: «Ne parleremo venerdì in giunta ha assicurato personalmente promuoverò a breve un incontro con la presidente della Cooperazione Mattarei per vigilare sui ricollocamenti dei licenziati (la Federazione si è impegnata a riassorbirne 20 in due anni, finora siamo a zero, ndr). Che la Cooperazione abbia dovuto fare scelte impopolari e forti è sotto gli occhi di tutti ma dobbiamo riconoscere che se non ci fosse stata i negozi di alimentari nei piccoli paesi oggi non ci sarebbero».
I segretari Roland Caramelle, Lamberto Avanzo e Walter Largher hanno rimarcato ancora una volta come «Sait non agisce in coerenza ai valori cooperativi che mettono al centro il lavoro e si sta comportando con logiche padronali. Il tutto mentre la Federazione sceglie di non prendere posizione». Hanno ricordato che la disdetta contrattuale peserà da gennaio 200 euro lordi in busta paga, a fronte del fatto che Sait chiuderà il bilancio 2018 con un utile che sfiora i 10 milioni di euro e che la disdetta arriva dopo un’operazione di “riorganizzazione” che ha tagliato 80 posti di lavoro.
Per Alessandro Olivi (Pd) Sait «la disdetta è una violazione dell’accordo di marzo che prevedeva i ricollocamenti ma anche un percorso di partecipazione». Filippo Degasperi (M5s) « la Provincia deve riprenhdere in mano la sua competenza di controllo sulla Cooperazione». Alla domanda di Paolo Ghezzi (Futura) su quali siano stati gli errori principali che i sindacati imputano ai vertici cooperativi, i sindacati hanno elencato i progetti di fusione dei alcune famiglie cooperative rimasti da anni nei cassetti, la guerra tra Dao e Sait e i mancati investimenti di Superstore che ha ceduto il campo alla concorrenza a partire da Trento.
Scarica il pdf: Sait ART 191218
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