30 gennaio 2019 – Corriere del Trentino
I sindacati scendono in piazza contro la manovra. Cgil, Cisl e Uil manifestano a Roma il 9. L’appello a Fugatti: «Eserciti le sue prerogative»
Una manifestazione sindacale unitaria e non politica quella che si terrà a Roma il 9 Febbraio e che vedrà Cigil, Cisl e Uil riuniti in Piazza della Repubblica alle ore 10. «Chiediamo di cambiare la manovra economica — spiega Lorenzo Pomini segretario generale Cisl — non ambiamo ad una caduta del governo». Tra le misure contrastate dai sindacati quota 100 e il tanto discusso reddito di cittadinanza. «È una soluzione assistenziale che non prevede alcuna ripresa occupazionale poiché non propone nessun progetto di orientamento al lavoro», afferma Pomini. Franco Ianeselli, segretario generale della Cgil, analizza la situazione trentina e specifica: «Le risorse del reddito di cittadinanza vengono recuperate da quelle che noi gia stiamo spendendo per il reddito di garanzia, il che significa che sul nostro territorio siamo a saldo zero». Ianeselli denuncia anche la scarsa propensione all’innovazione del governo giallo-verde che, invece, dovrebbe essere alla base della ripresa economica italiana e, nel caso specifico, trentina. «Questa manovra — dice — non offre né servizi sociali né per il lavoro. Noi come sindacati e come Provincia autonoma dobbiamo potenziare i servizi, con l’ambizione di trasformare una mera erogazione mensile di denaro in formazione, riqualificazione e orientamento che permettano a chi è sul mercato di trovare un’occupazione e a chi ha problemi sociali di risolverli». Anche Walter Alotti, segretario generale Uil, si sofferma sull’importanza che ricopre l’investimento per un’eventuale uscita dalla crisi del Paese. «I posti di lavoro — spiega — non si creano con leggi nuove né col decreto dignità ma semplicemente investendo nelle infrastrutture, nel welfare e nell’aggiornamento dell’industria 4.0. Tutti elementi assenti nella manovra». L’altro fronte che preoccupa i sindacati è quello delle pensioni con l’entrata in vigore di quota 100. «È un tentativo di riforma sperimentale di tre anni spiega Pomini – che porta in sé molti problemi per le donne che, a causa della maternità, spesso non raggiungono i fatidici trentotto anni di contributi».
Ad attirare le critiche dei tre segretari generali sono anche le scelte del governo sul fronte dell’immigrazione. In particolare la costante contrapposizione tra gli italiani in difficoltà e i migranti in una sorta di «guerra tra poveri», che va contrastata con l’accoglienza e l’integrazione.
Obiettivo della manifestazione sarà sollecitare il governo a una maggior tutela dei lavoratori e pensionati. Un appello è anche riservato alla giunta provinciale che, secondo Ianeselli, «deve fare di tutto per salvaguardare le prerogative dell’autonomia finzianziaria e di autogoverno».
Scarica il pdf: piazza ART 300119
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