02 luglio 2019 – Corriere del Trentino
I sindacati a Simoni: incontro urgente.
Lui risponde: «Una provocazione».
Superstore, il leader del Sait: no alla riassunzione degli addetti Rekeep «Pulizie, si possono fare in casa». «Riorganizzazione, tutto fermo»
I sindacati del settore commercio, dopo lo sciopero di sabato al Superstore di Trento, hanno spedito a Roberto Simoni una richiesta di incontro urgente. Il neopresidente del Sait però chiarisce che al momento sul suo tavolo «non c’è un dossier aperto». Comunque la riassunzione delle maestranze delle pulizie direttamente al Superstore «è chiedere troppo» e quanto al piano di ridimensionamento «non c’è né uno studio, né una delibera».
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno scritto a Simoni, chiedendo «un urgente incontro da effettuarsi e concordare entro fine settimana». Sabato lo sciopero dell’ipermercato di Trento sud non ha comportato la chiusura, ma le proteste sono state pesanti, non si ricordava uno sciopero del genere dall’apertura della struttura. Vista «l’ unilaterale decisione, mai formalmente comunicata ai sindacati, di far venir meno l’appalto esternalizzato di pulizie, che produce il licenziamento di 7 lavoratori, preso atto che dette mansioni da oggi sarebbero internalizzate e affidate al personale interno (già eccessivamente carico)» le sigle ritengono «illegittima sia legislativamente che contrattualmente» la scelta, che chiedono venga ritirata, «o attraverso una nuova esternalizzazione che mantenga il personale in attività, o attraverso l’assunzione diretta». Inoltre si chiede «chiarezza sulle prospettive occupazionali» in merito alla ristrutturazione di cui si è parlato. Intanto dipendenti e sindacati hanno proclamato lo sciopero delle pulizie e degli straordinari.
Simoni risponde ricordando di essere stato eletto da poco, «sto prendendo in mano il Sait. Il Superstore, formalmente, è ancora un controllata al 50%», per cui la chiusura definitiva dell’acquisto del 100% dovrebbe arrivare fra 15-20 giorni. Lo sciopero e la lettera «mi sembrano delle pressioni, dunque, una piccola provocazione» lamenta il presidente. Simoni era a capo del collegio sindacale in Sait, fino a qualche giorno fa, quindi l’azienda la conosce, ciononostante l’accelerazione infastidisce. Sulla questione pulizie e ditta Rekeep «credo sia pretendere troppo assumere direttamente le dipendenti dell’appalto». In ogni caso le pu-
lizie affidate al personale interno «sono una cosa normale in tutte le cooperative del Trentino», e i turni sarebbero di lieve entità. Prima di incontrare i sindacati Simoni intende valutare bene, anche se «non c’è alcuna pregiudiziale verso i sindacati».
Rispetto alla riorganizzazione del Superstore, che alcune voci indicherebbero ridotto addirittura del 40% della superficie, Simoni dice: «Se è questo il punto, mi preoccupa di meno. Perché non c’è uno studio e nemmeno una delibera. Il tema è oggetto di attenta valutazione. Prima dobbiamo impostare le nostre strategie, poi coinvolgeremo i collaboratori». «Quando tocchi un negozio — prosegue — una delle varie ipotesi è la diminuzione della superficie. Capisco la preoccupazione delle aziende. Però prima si fanno le strategie: se ci sarà una riduzione delle forze di lavoro la questione si condividerà poi con i sindacati». Quindi «se l’incontro è per conoscersi, bene. Altrimenti non so quale possa essere l’oggetto del confronto, sono in fase di conoscenza e non ho un dossier Superstore aperto». In particolare «la richiesta d’incontro la valutiamoprimaconilcdaeconla direzione, per definire che atteggiamento adottare. Importante è il rispetto dei ruoli».
Attualmente i dipendenti del Superstore sono una novantina e le prime avvisaglie di riduzione risalgono all’assemblea Sait del 21 giugno.
Scarica il pdf: Superstore ART 020719
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