SINDACATI SOLLECITANO INCONTRO CON ASSESSORA EDILIZIA SOCIALE SEGNANA

Cgil Cisl e UIL sollecitano per l’ennesima volta l’Assessora Segnana a convocarli al più presto presso l’Assessorato delle Politiche Sociali, possibilmente con i Responsabili Amministrativi del Dipartimento, cui sarà tecnicamente delegata la gestione amministrativa ed i rapporti con ITEA, l’Hausing Sociale e gli Enti Territoriali (Comunità di valle e grandi Comuni), cui poi è demandata la costruzione, la gestione, la formulazione delle graduatorie, l’assegnazione degli alloggi e l’erogazione dell’integrazione canone.

Sentire parlare di assegnazione di alloggi gratuita a giovani famiglie dei comuni periferici, a clochard o a giovani studenti, senza tener conto delle condizioni economiche dei possibili beneficiari e per contro di annuncio di obblighi residenziali decennali (palesemente incostituzionali), senza alcuna interlocuzione con le parti sociali, peraltro prevista dalle norme di settore, lascia veramente basiti.

Venire a conoscenza poi dai giornali dell’elaborazione di nuovi criteri per l’accesso all’edilizia sociale o all’integrazione canone – addirittura senza il coinvolgimento dei Caf riguardo allo spostamento delle scadenze per la presentazione poi delle domande – denota grande improvvisazione organizzativa e relazionale.

Alotti, Grosselli e Pomini sottolineano che non si tratta solo di questioni di “merito”, ma anche di “metodo”.

La richiesta è tanto più pressante alla luce della soppressione, ancora dal gennaio 2017 della Commissione Sociale ITEA, in cui venivano informate Organizzazioni sindacali ed Inquilini dello stato della Spa e, cosa che più preme ai richiedenti udienza, delle politiche abitative in attuazione e in programma nei 10.000 alloggi pubblici e delle modifiche ai regolamenti ed appunto ai requisiti in essere per l’accesso, la permanenza e la cessazione del diritto alla casa pubblica.

CGIL CISL e UIL hanno più volte richiesto il ripristino di questo organismo in ITEA, previsto dalla legge 15/2005 (Dalmaso) od in alternativa la costituzione, in seno o a latere dell’Assessorato all’Edilizia sociale, di un Osservatorio Provinciale del Sistema Abitativo o Bisogno Abitativo, previsto già in altre Regioni (es. Emilia Romagna, Lombardia….).

Cgil Cisl e Uil ricordano alla politica e all’amministrazione provinciale che gran parte del patrimonio abitativo pubblico trentino è stato costruito con il contributo Gescal dei lavoratori e delle lavoratrici trentini, oggi in parte pensionati, e delle imposte che i lavoratori dipendenti e pensionati hanno versato e continuano a versare, in misura predominante, rispetto anche alle altre categorie di contribuenti, cui oggi qualcuno vorrebbe destinare uguale diritto ed opportunità. Il Sindacato esige quindi che vengano rispettati e perlomeno messi a conoscenza ufficialmente, con trasparenza.

 

 

p.la CGIL del Trentino                  p.la CISL del Trentino          p.la UIL del Trentino

 

Andrea Grosselli                      Lorenzo Pomini                 Walter Alotti

Scarica il pdf: politiche abitative unitario COM 220519