1 ottobre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino
Ore di lavoro devolute ai terremotati
La proposta dei sindacati: «Estendere la durata del fondo di solidarietà». Tre funzionari dei vigili inviati nelle Marche
I sindacati si mobilitano per i terremotati di Umbria e Marche. Cgil Cisl Uil del Trentino esprimono solidarietà e vicinanza alle popolazioni del centro Italia nuovamente colpite dal terremoto.
«Di fronte alla devastazione provocata dal sisma e alla situazione di estremo bisogno, anche per l’inverno ormai prossimo, è importante dare subito un aiuto concreto a chi ha perso tutto o quasi tutto e in queste ore fatica a pensare al proprio futuro», dice una nota di Cgil, Cisl e Uil.
Che aggiungono: «È altrettanto importante pensare e attivarsi per la ricostruzione». Per questa ragione i sindacati trentini propongono di estendere la durata del fondo di solidarietà attivato il 2 settembre scorso con la Provincia autonoma di Trento, gli enti locali e parti sociali.
Tutti i lavoratori possono donare l’equivalente di almeno un’ora del proprio lavoro, e i datori di lavoro, pubblici e privati, possono donare una somma pari a quella donata dai propri dipendenti.
«Dopo il sisma del 24 agosto il Trentino ha dimostrato un forte senso di solidarietà e la nostra protezione civile ha dato un contributo fondamentale per restituire un minimo di normalità dove non esiste quasi più nulla – dicono i tre segretari Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti. Adesso, dopo l’ennesima e fortissima scossa di ieri che ha portato ulteriore distruzione è importante che ci sia un coinvolgimento di tutti per sostenere la ricostruzione.
Il fondo di solidarietà è lo strumento più adatto. Fin da subito ci attiveremo per portare al comitato di coordinamento la nostra proposta e far arrivare come in passato, il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori trentini ai tanti italiani che da ieri non hanno più una casa».
Tendoni mensa: il Trentino fa da coordinatore.
La situazione nel Centro Italia all’indomani dell’ultimo violento terremoto resta molto critica. Per tutto il giorno, ieri, la sala operativa della Provincia autonoma di Trento ha coordinato le operazioni demandate alle organizzazioni di protezione civile delle Regioni, con particolare riguardo alle necessità della popolazione rimasta senza tetto.
Il Dipartimento nazionale a titolo di precauzione ha chiesto la disponibilità di tende ed attrezzature da campo, ma per il momento sono state allestite solo le cosiddette “tende sociali”, i tendoni mensa cioè adibiti a varie funzioni collettive. Nel frattempo, venuta meno la necessità, sono rientrate alla base tutte le unità cinofile confluite sui luoghi dei crolli alla ricerca di eventuali vittime o dispersi.
Sono invece partiti alla volta di Macerata tre funzionari esperti del Servizio antincendi della Provincia che faranno parte della squadra di rinforzo richiesta dalla protezione civile delle Marche intensamente impegnata nella ricognizione dei danni e nella programmazione degli interventi più urgenti.
Posti medici e camper farmacia. A livello di Protezione civile nazionale – spiega una nota del Dipartimento – per garantire assistenza alle persone fuori casa, le attività in campo sanitario si sono concentrate su tre ambiti: il soccorso sanitario urgente, che si è svolto nelle prime ore dell’emergenza e che, a fronte di un numero fortunatamente esiguo, ha comunque richiesto l’attivazione di mezzi eccezionali date le condizioni critiche della viabilità.
Gli altri due ambiti di attività, ovvero il ripristino dei servizi socio-sanitari nelle aree colpite e l’implementazione dei servizi sanitari nelle aree in cui vengono accolti quanti hanno scelto di trasferirsi presso gli alberghi della costa adriatica, erano in realtà – prosegue la nota – operazioni già avviate dopo il sisma del 26 ottobre.
Per fare fronte a tutte le necessità, su richiesta delle regioni coinvolte, sono stati installati due Posti medici avanzati (Pma) in Umbria (uno a Norcia e uno a Cascia) e uno a Tolentino nelle Marche. A questi si aggiungono 4 camper-farmacia: tre nelle Marche (Camerino, Pieve Torina e Visso) e uno in Umbria, a Norcia.
Sulla costa, è invece in via di installazione, a Porto Sant’Elpidio, un Posto di assistenza socio-sanitaria (Pass), una struttura poliambulatoriale analoga a quelle già attive ad Amatrice e sulla Salaria in seguito al terremoto del 24 agosto.
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