Il T – 13 luglio 2023

Social Card, attesi 3 milioni. Beneficiari 8.000 trentini

La card «Dedicata a te», con un contributo di 382,50 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, potrebbe arrivare a circa 8mila nuclei familiari trentini già settimana prossima. Per la misura volta a tamponare l’effetto del carovita sui redditi bassi il governo Meloni ha stabilito uno stanziamento di 500 milioni. Considerando che il peso del Trentino equivalga all’1% del totale e tenendo conto del maggior benessere della popolazione rispetto ad altre zone d’Italia, si può stimare l’arrivo sul territorio provinciale di circa 3 milioni per coprire i bisogni delle famiglie in difficoltà.
Il carico dell’individuazione dei beneficiari ricade sui Comuni. A partire dal 18 luglio, dovranno inviare le comunicazioni ai destinatari della carta, inoltrando le indicazioni per il ritiro negli uffici postali. La distribuzione effettiva, infatti, è in carico a Poste italiane. È questo l’equilibrio a cui è giunto l’esecutivo dopo alcune rimodulazioni.
I destinatari della «social card» sono soggetti con Isee fino a 15.000 euro all’anno (rilevato alla data del 12 maggio 2023). In Trentino, stando ai dati dell’osservatorio Inps, la platea di redditi al di sotto di quelle soglia è composta da 31.700 nuclei familiari. Il gruppo di effettivi destinatari è però più ristretto. Perché per ottenere i 383 euro di aiuto spesa occorre soddisfare altre condizioni. L’intervento, ad esempio, non è sommabile ad altri sostegni al reddito, come il reddito di cittadinanza, e non si applica a nuclei con meno di tre componenti. Tutti questi soggetti, quindi, restano tagliati fuori.
Tra caro energia e inflazione, i rincari hanno colpito anche il carrello della spesa. Portando molte famiglie in un vortice di difficoltà. Lo ha evidenziato anche l’ultima indagine trimestrale condotta dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento. Con circa il 61,4% della popolazione che fatica a far quadrare il bilancio di famiglia e quasi due intervistati su tre che affermano di non riuscire a mettere risorse da parte per il prossimo anno. A livello nazionale, si parla di circa un milione e 300 mila gruppi familiari beneficiari della carta sociale. In Trentino il gruppo effettivo dovrebbe arrivare a contenere tra gli 8mila e i 10mila nuclei. La misura del governo interviene una tantum, mettendo a disposizione 382,5 euro per la spesa. I buoni serviranno per l’acquisto di beni di prima necessità. Dal pane alla pasta, dallo zucchero ai cereali. Chi riceverà la comunicazione, avrà tempo fino al 15 settembre per fare la prima spesa.
Per i sindacati la card non è una soluzione efficace. I problemi che fanno notare i segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti sono di tre ordini. Per prima cosa, «i paletti fissati per ottenere il bonus rischiano di essere un vero e proprio percorso ad ostacoli per le famiglie anche trentine». In secondo luogo «appare quanto meno limitante, se non ingiusta, la scelta di tagliare fuori le persone in condizione di povertà che già ricevono altri sostegni o che sono in una condizione di disoccupazione». Infine, la card taglia i nuclei, pur bisognosi, con meno di tre componenti. Basti pensare alle fragilità che possono toccare gli anziani soli. Tirando le somme, i sindacati sono dell’avviso che la misura è stata tarata «in modo peggiore del bonus provinciale di 180 euro». Un’ulteriore considerazione riguarda il calo dei salari reali negli anni, a cui 383 euro non possono rispondere con efficacia. «L’inflazione ha messo in difficoltà moltissime famiglie, anche in Trentino. Ed in particolare quelle di lavoratori con reddito fisso medio basso che hanno visto evaporare due mensilità in un anno. La risposta a questi cittadini non si costruisce con una card che vale poco più di due euro al giorno, ma favorendo il rinnovo dei contratti di lavoro, contrastando il lavoro povero e il precariato, alzando le pensioni».

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