14 ottobre 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Spazio argento, da novembre si sperimenta. Riforma anziani, pronti a partire. Sindacati critici

TRENTO Valorizzazione degli enti del terzo settore, flessibilità, professionalizzazione e comunicazione. Sono queste le quattro strategie individuate da Euricse che faranno da guida alla sperimentazione di Spazio Argento, al via dal 2 novembre nel Territorio della val d’Adige e nelle Comunità delle Giudicarie e del Primiero. Ma a due settimane dal taglio del nastro i Sindacati dei pensionati (nelle sigle Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp) muovono alcune critiche alla giunta provinciale, rea a loro avviso — come hanno osservato i rispettivi segretari, ieri mattina, nella conferenza stampa di presentazione dello studio condotto dall’istituto di ricerca trentino — di non aver preso in considerazione «l’urgenza e la necessità di un forte consolidamento del sistema socio- sanitario territoriale».
Dal punto di vista dei Sindacati, in particolare, l’emergenza Covid ha mostrato «tutti i limiti di un’organizzazione sanitaria territoriale che non supporta la permanenza degli anziani con problematiche di cronicità in Rsa o in famiglia» e per questo la giunta provinciale avrebbe dovuto aumentare le risorse previste per l’attivazione del presidio interistituzionale «Spazio Argento». Che ha l’obiettivo — come afferma la legge di riforma del welfare anziani del 2017 — di integrare i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali a favore degli anziani e delle loro famiglie. Ma «come si fa a partire con una sperimentazione nella quale si sottolinea già che le risorse non sono sufficienti e sperare che questa sperimentazione porti a risultati?» ha chiesto Tamara Lambiase (Fnp Cisl) all’assessora alla salute Stefania Segnana.
A rispondere è stata però la dirigente del Servizio politiche sociali della Provincia, Federica Sartori, facendo una precisione sull’utilizzo delle risorse, che in origine ammontavano a 2 milioni di euro per tutti gli ambiti, mentre ora, limitando l’avvio di Spazio Argento a soli tre territori si riducono a 574.900 euro. «I finanziamenti per la sperimentazione non sono destinati ai servizi ma sono esclusivamente la quota che serve a mettere in piedi la funzione organizzativa — ha spiegato Sartori —. Altra cosa è il finanziamento dei servizi per gli anziani, che passano per il budget socio-assistenziale che hanno le Comunità di Valle».
All’inizio della conferenza stampa l’assessora Segnana aveva invece sottolineato che «la sperimentazione serve anche a capire come calibrare le risorse che abbiamo, soprattutto in una situazione in cui siamo molto attenti dal punto di vista economico ».

 

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