Spazio Argento, servono decisioni in tempi rapidi
Cgil Cisl Uil: l’innovazione del welfare anziani non può subire ritardi. E sul nodo risorse rilanciano: si usino i risparmi del reddito di cittadinanza
E’ immediata la risposta di Cgil Cisl Uil del Trentino all’annuncio che l’avvio dello Spazio Argento slitterà almeno all’anno prossimo. Le tre sigle sindacali hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Segnana, titolare delle deleghe, ed è molta la preoccupazione per una riforma attesa che rischia di vedere allontanarsi troppo l’attuazione di uno dei suoi punti centrali, appunto lo Spazio Argento. “Siamo molto preoccupati per la decisione di rimandare scelte fondamentali per il welfare anziani – dicono Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti insieme ai segretari delle federazioni dei pensionati, Ruggero Purin (Spi), Tamara Lambiase (Fnp) e Claudio Luchini (Uil) -, così come ci allarma l’assoluta incertezza sulle risorse disponibili da destinare a questo ambito”.
I tre segretari ribadiscono con forza che il Trentino ha bisogno di avviare in tempi rapidi politiche innovative di welfare per gli anziani, in grado di rispondere all’invecchiamento della popolazione e ai bisogni delle famiglie con famigliari anziani e non autosufficienti. “La riforma è stata costruita pensando ad una presa in carico totale dell’anziano, ad un coordinamento in rete dei servizi pubblici e di quelli offerti dal terzo settore, ad una garanzia di servizi di qualità su tutto il territorio e al rafforzamento indispensabile dell’assistenza domiciliare – insistono i sindacalisti -. Questi ritardi rischiano proprio di danneggiare le famiglie che si prendono cura di parenti non autosufficienti, del personale che operano nell’assistenza sia nel pubblico che nel privato sociale, dei territori che debbono gestire un aumento della domanda di servizi a fronte di una contrazione delle risorse disponibili”.
E proprio in tema di risorse le tre sigle sindacali tornano nuovamente sulla loro proposta. “Abbiamo suggerito alla giunta di mantenere il sistema dell’assegno unico provinciale e di armonizzarlo al nuovo reddito di cittadinanza statale per evitare duplicazioni di sussidi. In questo modo si libererebbero 25 milioni di euro sul bilancio provinciale. Queste risorse debbono tornare alle famiglie sotto forma di servizi sociali, di assistenza alle persone in difficoltà e di politiche del lavoro”, aggiungono i sindacati.
Infine Cgil Cisl Uil del Trentino chiedono un reale coinvolgimento nei tavoli di confronto anche delle organizzazioni sindacali dei pensionati e dei lavoratori del settore di cura.
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