L’Adige – Giovedì 29 Agosto 2024

Spese casa, incubo per la metà dei trentini

UIL e Adoc chiedono una politica fiscale più equa

Nel 2024, per ben il 48,4% delle famiglie trentine, le spese per l’abitazione rappresentano la principale preoccupazione nella quadratura del bilancio familiare, rispetto al 36,8% del 2001. Secondo quanto riportato da Walter Alotti, segretario della UIL, e Massimo Cestari, presidente di Adoc, «Oltre a nuove misure sulla casa, diventa ineludibile una politica fiscale più equa e un intervento che risolva il deficit di concorrenza fra le imprese fornitrici di beni e servizi obbligati, che tanto incidono sui consumi e sulle spese delle famiglie italiane e trentine».

La dinamica dei prezzi delle spese obbligate, dal 1995 ad oggi, ha comportato un incremento del 122,7%, più del doppio rispetto all’aumento dei beni commerciabili (+55,6%). Alotti e Cestari sottolineano l’importanza di politiche per la casa e per le famiglie, che si rendono sempre più necessarie a livello nazionale e provinciale.

Secondo la nota di UIL e Adoc, basata sull’indagine di Confcommercio nazionale, le “spese obbligate” legate all’abitazione penalizzano sempre più i bilanci delle famiglie, riducendo i consumi. Alotti e Cestari spiegano: «I consumi sono la principale leva economica della domanda interna. L’incidenza delle spese obbligate resta altissima e raggiunge quasi il 42% dei consumi delle famiglie».

Le spese obbligate comprendono soprattutto l’abitazione (4.830 euro annui), utenze energetiche e non (1.721 euro), carburanti e assicurazioni (2.454 euro). Si sono inoltre incrementate le spese sanitarie (753 euro), bancarie e le imposte (1.063 euro).

 

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