Corriere del Trentino – 05 settembre 2023

Superbonus. Sindacati divisi sull’incentivo. Cgil: «Giusto ma migliorabile». Cisl: «Meglio tenerlo al 50%»

Salvetti (Uil): «Si può discutere sul metodo, ma misura efficace»

Trento «Il Superbonus ha portato a un risparmio della CO2 e a un calo della bolletta. Poteva essere migliorato, ma non è un sistema da criticare». Commenta così la discussa misura del Superbonus 110% il segretario generale della Cgil Fillea — la federazione edile — Giampaolo Mastrogiuseppe.
Sebbene non sia un sistema da criticare, per il sindacato trentino presenta luci e ombre. Dal punto di vista sociale, la misura del governo giallo-rosso sta aumentando il tasso di occupazione: «C’era e c’è una grande richiesta di personale, a tal punto che c’è carenza di lavoratori».
Molti più lavoratori e molte più imprese nate negli ultimi anni. Questi due fattori hanno portato a un aumento, non sempre denunciato, degli infortuni sul lavoro: «Essendoci state aziende, piccole e non strutturate, nate solo per far fronte alla richiesta di lavoro, spesso hanno dimenticato che esiste un problema di sicurezza sui luoghi di lavoro — ha commentato Mastrogiuseppe — Non ci sono stati infortuni gravi ma abbiamo rilevato problemi che spesso non venivano denunciati perché, per fortuna, non erano gravi».
L’ultima critica fatta da Fillea riguarda l’allargamento della forbice sociale: «Le persone meno abbienti hanno rinunciato perché non riuscivano a far fronte alla spese che sappiamo esistere anche con il 110%. Sono state avvantaggiato le classi medio-alte e avevamo avvisato fin dall’inizio di questo pericolo».
Diversamente dal Trentino, la detrazione del 110% è stata utilizzata in pochissime occasioni in Alto Adige, territorio già contraddistinto dall’alto livello di efficienza energetica degli edifici.
Per Martin Voppichler, segretario locale della Filca – la federazione edile della Cisl – il Superbonus ha spinto le ditte del settore a concentrare i lavori in altre regioni, come ad esempio in Lombardia, complicando l’avvio di nuovi cantieri in provincia: «Non bisogna dimenticare il problema intrinseco della misura: regalare denaro a fornitori o utilizzatori è fondamentalmente scorretto. Gli incentivi precedenti e comunque superiori al 50% andavano benissimo, almeno una parte dei soldi per i lavori è giusto che vengano dalle tasche di chi ne beneficia».
È di altro avviso Matteo Salvetti della Feneal Uil: «Mal di pancia o meno per Giorgetti, non bisogna dimenticare che il Superbonus è nato come una misura di efficientamento energetico. Si può parlare del metodo e dei costi, ma l’efficacia della misura per quanto riguarda la riduzione delle emissioni è inconfutabile». Salvetti conferma il quadro generale della situazione altoatesina: «Il Superbonus ha toccato poco la provincia di Bolzano, anche solo rispetto a Trento dove ha spinto sia la crescita degli addetti che il numero di lavori. In entrambi i territori non si registrano quindi rallentamenti dei lavori, e neppure il blocco dei crediti è ormai più un grosso problema». L’agevolazione fiscale verrà ridimensionata nella prossima manovra e per le sigle sindacali il territorio è sostanzialmente preparato.

 

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