Corriere del Trentino – 18 ottobre 2023
«Supermercati senza le casse, preoccupazione per i dipendenti»
Trento. Se gli altri colossi della distribuzione alimentare non intendono (per ora) seguire la linea della spesa cashierless , senza casse e cassiere, come farà invece Conad-Dao nel nuovo punto vendita che aprirà entro l’anno in piazza Santa Maria negli spazi dell’ex Unicredit, c’è preoccupazione da parte dei sindacati che temono ripercussioni su un settore già in crisi come quello del commercio. «È sempre la solita storia, si cerca di fare cassa togliendo le casse e riducendo il personale, per noi il valore aggiunto sono le persone nei negozi», dice Stfano Picchetti (Uil-Tucs). E Gabriele Goller (Fisascat-Cisl): «Così si va a impoverire un settore già martoriato». In Trentino operano 5-6mila persone tra Sait, Despar, Poli, Orvea, Pam, Europsin, Ldll, Aldi e Md. Ma è il secondo settore da cui si fugge dopo quello del commercio. Soddisfatto, per il rilancio ulteriore del quartiere, il sindaco Franco Ianeselli: «Finalmente un privato ha scelto di investire nell’edificio ex Unicredit affacciato su una piazza riqualificata dall’amministrazione».
Un quartiere, aggiunge il primo cittadino, «con una delle chiese storiche della città, protagonista anche dei lavori del Concilio di Trento». «È un investimento», riferito al Conad, «che porterà un servizio di primaria importanza, ma avrà effetti positivi anche sulla vivibilità dell’area. Perché abbiamo già sperimentato: ogni vetrina accesa, ogni serranda alzata contribuisce alla sicurezza, reale e percepita: dopo l’arrivo di locali come il Tastiko e il Gallo blue pub & bar che si aggiungono alle attività tradizionali (dal sarto alla fioreria, per citarne alcune), la zona di Santa Maria Maggiore promette di diventare una delle più commercialmente vivaci della città». Un bel futuro previsto, dove Conad-Dao sbarca da pioniere nello smart market in Trentino, e tra i pochi in Italia ad utilizzare negozi senza casse, cassieri, contanti e con carrelli intelligenti, sistemi di videocamere, app e intelligenza artificiale. Ma non sarà seguito, almeno ora, dagli altri marchi della grande distribuzione organizza. «Ora siamo concentrati su altri progetti — spiega il direttore Sait, Luca Picciarelli — non abbiamo in programma di sviluppare quella tecnologia, anche se è molto interessante». Dello stesso avviso il Gruppo Poli, con il direttore affari generali Mauro Poli, che frena sul possibile utilizzo da parte dei 60 negozi tra Poli e Orvea in regione e in Veneto: « Non per il momento — spiega in piena attività per l’apertura il 26 ottobre del nuovo IperPoli alla cittadella di via Brennero — anche se vedo questa soluzione ideale in un servizio piccolo, il nostro taglio di supermercati non è compatibile con questo tipo di attività».
I sindacati, da parte loro temono «di snaturare la funzione sociale del supermercato in un modello americano, automatizzato, senza rapporti». Ben venga la tecnologia, «ma per aiutare e alleviare i lavoratori, non sostituirli».
Scarica il pdf: CORRIERE commercio 181023
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