28 gennaio 2018 – Corriere del Trentino

«Sviluppo, formare nuova imprenditorialità»

Seminario dem in Regione, formazione al centro non solo per i dipendenti

Dal confronto fra politica, parti sociali e lavoro può nascere un patto per rivedere la struttura del sistema produttivo trentino, e aggiustare così le criticità che interessano attualmente il binomio economia-lavoro. Una combinazione che chiama in causa imprese—soprattutto le Pmi, tipiche dello spaccato locale — e lavoratori, tra i quali i giovani. La commissione economia e lavoro del Pd del Trentino ha introdotto ieri un dibattito sul tema. Alla discussione in Sala Rosa a Trento erano presenti, oltre al vicepresidente Alessandro Olivi, i segretari locali di Cgil, Cisl e Uil; in rappresentanza delle organizzazioni datoriali sono intervenuti Rocco Cristofolini (Confindustria), Giannina Montaruli (Confcommercio ) e Marco Segatta (Associazione artigiani e pmi). Il perno dello sviluppo economico è stato individuato nella formazione, in particolar modo investendo «a sostegno di una nuova imprenditorialità», come ha spiegato Laura Fraizingher, presidente della commissione. Per trasformare il sistema produttivo trentino, sarebbe quindi necessario rafforzare il rapporto fra imprese e scuola, università o ricerca. «Ci vuole il coraggio di smettere di investire su quelle realtà non più redditizie, e puntare solo su quelle imprese che rispettano il lavoro, l’ambiente e lo sviluppo locale», ha commentato Alessandro Olivi. E poi ha aggiunto: «Il capitale umano è un fattore di competitività. Pertanto un investimento sulla formazione e sulle conoscenze è strategico». Un intervento da compiersi soprattutto in vista del ricambio generazionale che, in Trentino, a causa dell’elevata volatilità giovanile al di fuori dei confini provinciali, rischia di essere problematico e pesare soprattutto sul sistema produttivo. «Cruciale è fare in modo che si formino e rimangano in Trentino gli imprenditori del domani. Una chiave d’innovazione, per andare in questa direzione, sarebbe lavorare col supporto dell’Ateneo a una scuola che insegni le competenze imprenditoriali e formi nuovi imprenditori», ha ipotizzato il vicepresidente della Provincia. Azione affiancata alla creazione, come segnato dalla commissione economia e lavoro del PdT, di «pacchetti localizzativi» in grado di attrarre da fuori aziende ed accrescere la competitività globale del Trentino favorendo lo sviluppo locale.

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