8 febbraio 2018 – Trentino

Tancredi (Uil): «Lavoratori come robot»

«Dopo aver ottenuto l’abolizione  dell’articolo 18, adesso  sono passati al controlli dei  lavoratori». È duro Alan Tancredi,  sindacalista della Uil,  sulla questione dei «braccialetti  elettronici» visti come  strumenti di controllo e verifica  sui dipendenti. Che possono  sì essere usati come  semplici badge per semplificare  alcune operazioni du   rante il lavoro ma che hanno  altissime potenzialità. «Tali dice  il sindacalista -da trasformare  i lavoratori, i dipendenti,  in strumenti di produzione,  assimilabili ai robot.  Tutto questo mi fa pensare al mondo del “Grande fratello”  di George Orwell, ad un controllo  continuo e pressante  del lavoratore. E ritengo che,  davanti a cambiamenti di  questo genere, il meno sia  che i datori di lavoro ne di   scutano in maniera chiara e  trasparente con i loro lavoratori ». Per Tancredi il problema  relativo alla tutela della  privacy è reale e quindi la situazione  fa affrontata ma  non con proclami e paroloni,  ma concretamente. «Ritengo  che ci debba essere oggi più  che mai il massimo rispetto  dei ruoli. Il lavoratore -spiega  il sindacalista -ha dei diritti  e dei doveri. È stato assunto  per ricoprire una determi   nata mansione con regole definite.  E dall’altra parte anche  il datore di lavoro ha dei  diritti e dei doveri. Fra questi  due ruoli ci deve essere il  massimo rispetto». Ieri raccontavamo  sul giornale della soddisfazione espressa, anche  se con sfumature diverse,  al «braccialetto elettronico » (definizione che, purtroppo,  ricorda il braccialetto che viene talvolta usato  per chi è agli arresti domiciliari)  da parte dei diversi rappresentanti  delle associazioni,  da Confindustria, alla Confersercenti passando per  gli Artigiani.

Scarica il pdf:  lavorovigilato-ART080218 rev