06 febbraio 2019 – Trentino
Tassa di scopo. Il turismo è una risorsa
Per la Uil del Trentino il tema della protezione e valorizzazione delle risorse ambientali e, quindi, quello dell’energia prodotta in Trentino e delle relative ricadute economico– finanziarie sono sempre stati centrali. Una attenta valorizzazione del nostro patrimonio ambientale è di palmare evidenza, coniuga/armonizza interessi di tutti i cittadini, soprattutto per quelli più deboli, quelli che devono essere protetti attraverso il nostro welfare o gli ammortizzatori sociali previsti con il futuro delle generazioni che verranno.
Risale agli anni scorsi il dibattito, a volte ruvido, che come Uil innescammo in relazione alla gestione dei Bim (Bacini imbriferi montani) e alle destinazioni delle risorse finanziarie che vengono a generarsi grazie al cosiddetto sovra-canone: le compensazioni economiche che dovrebbero risarcire i territori che subiscono lo sfruttamento delle loro acque per la produzione dell’energia elettrica.
Con questa battaglia, sposata e promossa in seguito anche dall’assessorato al lavoro, riuscimmo a convincere i Bim a dirottare buona parte delle risorse, fino ad allora destinate e distribuite non sempre con grande attenzione alle attività ricreative e sportive, al finanziamento di diversi progetti specifici per l’implementazione di numerosi posti di lavoro, socialmente utili e non. Si sono realizzati centinaia di posti di lavoro, purtroppo a tempo determinato, che davano risposte a ultracinquantenni che avevano perso l’occupazione, a giovani disoccupati e a soggetti fragili o deboli che necessitavano di essere aiutati.
Assunzioni destinate alla cura del territorio o ad altre attività comunque a beneficio delle Comunità e dei Comuni. Esempi chiarissimi possono essere rinvenuti nel Bacino del Chiese (con l’allora presidente Butterini) o in quello dell’Adige (con il compianto presidente Negri): si sono creati impieghi diversi, sia rispetto all’Azione 19 sia al Progettone, grazie all’utilizzo virtuoso di risorse diverse rispetto a quelle provinciali. Non fu certo una battaglia semplice. Vi furono discussioni aspre, a volte irriguardose rispetto al ruolo che una organizzazione sindacale «dei cittadini» deve svolgere. Si riuscì, però, a cambiare sostanzialmente una cultura di «sottogoverno» che troppo spesso guardava più al «particolare» che al «generale» soprattutto se a carattere sociale. Uno sguardo e un modo di operare che, francamente, non era più proponibile allora, nelle fasi più acute della crisi economica e occupazionale: non lo è tanto meno oggi, nell’attuale evidente compressione delle risorse finanziarie pubbliche locali.
È notizia di qualche giorno fa che quegli stessi Bim, con presidenti diversi (non abbiamo notizie di analoghe azioni del Bacino imbrifero del Brenta), stiano responsabilmente reiterando questo tipo di utilizzo delle risorse per gli stessi scopi occupazionali. Anzi, sono stati finanziati anche interventi per la manutenzione straordinaria dell’ambiente boschivo, resasi necessaria per gli eventi calamitosi dello scorso ottobre, a mezzo del reclutamento, con quelle stesse modalità, di nuova manodopera anche tecnica per effettuare le procedure di esbosco e sistemazione del territorio.
La cosa ci rende particolarmente soddisfatti e nuovamente propositivi anche verso la nuova compagine di governo che sembra voglia, legittimamente peraltro, mettere mano al welfare trentino, per renderlo più dinamico rispetto alle esigenze di un’economia che parrebbe uscire (ognuno potrà leggere i dati con le lenti colorate che vuol apporre ai propri occhiali) dal tunnel della crisi, ma che comunque dovrà fare i conti con un ridimensionamento delle risorse anche dell’autonomia.
L’ulteriore proposta avanzata oggi dalla Uil, rispetto al dibattito in corso sul reperimento e utilizzo delle risorse per finanziare l’amministrazione pubblica e il welfare, è quella di trarre risorse ulteriori anche dal turismo, altra attività (oltre l’energia) che scaturisce dal nostro complesso e straordinario ambiente: si tratterebbe di un gettito fiscale specifico, che compensi la comunità trentina degli ingenti investimenti pubblici e infrastrutturali già generosamente effettuati. Abbiamo posto e continueremo perciò a porre alla politica trentina l’idea di una «tassa di scopo», a carico dei soggetti che hanno fruito e continuano a fruire di un bene pubblico, la bellezza del nostro ambiente, che genera, soprattutto per gli operatori del comparto turistico, ricchezza e reddito e che ha un costo non indifferente di investimento, manutenzione e difesa ambientale per la collettività trentina.
* Segretario generale Uil del Trentino
Scarica il pdf: turismo ART 060219
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