Il T – 07 luglio 2023

Tasse e obbligazioni per distribuire valore

La Uil da anni, negli interventi pubblici ed istituzionali, pone in Trentino la questione del rapporto fra lo sviluppo e l’ambiente, con particolare attenzione alla salvaguardia di questa importantissima risorsa, il patrimonio ambientale, sul quale incidono le attività più remunerative economicamente e politicamente rilevanti del territorio: agricoltura, energia e turismo. Ambiente che sta subendo un evidente, stravolgente, cambiamento climatico e necessiterà di idee e risorse per non farlo collassare a causa del grande sfruttamento, non più sostenibile, dato soprattutto dal modello turistico tradizionale ancora in essere. Ed è ora che di tale valore aggiunto ne beneficino tutti i trentini, non solo qualche portatore di interessi particolare, privato o pubblico che sia, ormai a volte neppure trentino. Per cui vanno cambiate anche le linee di intervento della politica trentina e l’allocazione dei tanti quattrini pubblici che da decenni, 37,2 milioni di euro anche nella prossima manovra di assestamento, affluiscono direttamente ai soliti noti, pronti a socializzare spese ed investimenti ed incassare privatamente profitti e guadagni.
La Uil si smarca dal pensiero unico sovranista e liberista che anche a livello locale impone la riduzione dei costi, delle tasse e delle imposte per le attività imprenditoriali turistiche e ribadisce quanto sia opportuno che alla «tassa di soggiorno» che non intacca le casse e le tasche degli operatori del settore, in quanto pagata dai turisti, si accompagni ora, con la ripresa impetuosa ed il non più sottovalutabile boom turistico, l’introduzione di una tassa di scopo sul turismo.
Tale tipologia di tassazione garantisce, infatti, la trasparenza, in quando rende più evidente ai cittadini il collegamento tra le imposte pagate da quest’ultimi e le spese ed investimenti dedicati al miglioramento dei servizi locali e/o alla riqualificazione delle infrastrutture presenti sul territorio di appartenenza. Ciò consente di verificare che il gettito fiscale riscosso sia stato effettivamente destinato ad offrire i servizi e le infrastrutture promesse alla collettività. La tassa di scopo è quindi «uno strumento mirato, in cui è noto lo scopo del prelievo». L’applicazione delle tasse di scopo, in luogo di un aumento generalizzato del prelievo
fiscale o dell’utilizzo di risorse pubbliche, crea un’accettabilità sociale del prelievo, in quanto vengono tassati i soggetti che beneficiano del valore creato dalla realizzazione del progetto, così che il prelievo fiscale venga percepito come recupero di una piccola parte del valore creato dall’operatore pubblico.
Essa permette anche di catturare le esternalità dell’investimento pubblico, ossia tutte le migliorie del territorio, della qualità di vita, un maggior reddito, derivanti dalla realizzazione dell’investimento, attraverso l’opportuna tassazione di quelle specifiche aree o basi imponibili che beneficiano dell’investimento.
Un mezzo quindi per far compartecipare anche il ricchissimo mondo del comparto turistico alle entrate del bilancio provinciale, in relazione, ad esempio, alla promozione di cui gode. Riguardo invece all’altra proposta, all’emissione di obbligazioni trentine, magari da parte di Mediocredito, o meglio, sul modello dei Municipal Bond statunitensi, di nostri Buoni Ordinari Regionali, Provinciali e/o Comunali (BOR, BOP o BOC), riteniamo lo strumento anch’esso di notevole interesse, soprattutto per la nostra realtà. Il vantaggio, sia per l’investitore che per l’emittente, risiede nell’esenzione fiscale sugli interessi percepiti dagli obbligazionisti residenti nel territorio di emissione dei bond. L’obbligazionista, infatti, percepisce una cedola lievemente superiore ai tassi di mercato (al netto della tassazione), mentre l’ente riesce a finanziarsi a costi inferiori riducendo in tal modo la spesa in conto interessi. Sarebbero quindi i risparmiatori trentini a sottoscrivere le obbligazioni ottenendo un immediato vantaggio e la Pubblica amministrazione non dovrebbe collocare i titoli presso investitori istituzionali o internazionali ottenendo fra l’altro dei risparmi.
Il combinato disposto dei due strumenti, tassa di scopo ed emissioni bond locali, consentirebbe inoltre la restituzione del debito non sulla fiscalità generale dell’ente emittente, ma connettendola all’aspettativa dei flussi di ricavo garantiti dalle tasse di scopo. Sono proposte non nuove, già applicate e collaudate in altri territori fuori dal Trentino, ma su cui insistere per interrompere la catena finanziaria che con le imposte di tutti i cittadini (per la stragrande maggioranza versate da lavoratori dipendenti e pensionati), tramite le società di sistema provinciali, da Trentino Sviluppo a Trentino Marketing, la Provincia Autonoma già finanzia la promozione turistica, le infrastrutture funiviarie e le agevolazioni fiscali per il settore, al pari delle ingenti provvidenze dell’altro comparto privilegiato trentino, quello agricolo.
Ci auguriamo che qualcuno, in campagna elettorale, libero dalle pressioni delle lobby interessate, le faccia proprie e le proponga ai contribuenti elettori trentini.

Walter Alotti –  Segretario generale della Uil trentina

 

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