20 aprile 2018 – Corriere del Trentino

 Tecnologia e ricadute sul lavoro Patto tra imprese e parti sociali

C’è chi cede al pessimismo, ipotizzando il dispiegarsi totale dell’automazione con conseguente fine del lavoro (almeno così come l’abbiamo conosciuto sino a oggi). C’è chi, viceversa, rigetta le analisi più nichiliste e, al contrario, argomenta le potenzialità in termini di crescita della produttività. Al di là di come la si veda—e di chi avrà torto o ragione — affrontare le ricadute della tecnologia sull’occupazione è inevitabile. Un tema che sarà affrontato nel corso dell’edizione 2018 del Festival dell’economia. Un tema, ancora, che presto confluirà in un patto tra le parti sociali: sindacati, imprese e Provincia intendono individuare la strategia da adottare per interpretare, sin da ora, un cambiamento che merita nuovi strumenti.

Le domande sono più d’una: gli ammortizzatori sociali di oggi possono rispondere ai bisogni di domani? Se intelligenza artificiale e tecnologia renderanno obsolete molte professioni, gli strumenti attualmente disponibili possono proteggere o riqualificare in rapidità i lavoratori? Ancora: le competenze professionali di oggi sono adeguate? A tutti questi interrogativi, le parti sociali del Trentino intendono rispondere sin da ora. «Con un patto per lo sviluppo del lavoro, ossia una traccia sia per questa sia per la prossima legislatura — spiega Franco Ianeselli, segretario della Cgil — Si tratta di individuare chiare azioni da intraprendere, per far sì che il cambiamento tecnologico non spiazzi le imprese ma possa viceversa essere vissuto e gestito positivamente».
Il documento sarà quindi un modo per unire le forze e trovare sin da ora la chiave di lettura per il futuro. «Consapevoli — spiega Ianeselli — di quanto sia importante puntare sulla conoscenza, sul sapere». «E sulla formazione dei lavoratori», fa eco Walter Alotti, segretario della Uil, che sottolinea l’importanza di fornire gli strumenti pratici per affrontare il cambiamento. L’aggiornamento delle competenze, sempre più rapido per stare al passo con il ritmo della tecnologia, è uno dei temi che caratterizza anche la riuscita di Industry 4.0.

«A ciò — prosegue Alotti — si aggiunge la verifica sugli ammortizzatori». La ragione è ben spiegata da Tito Boeri. Il direttore scientifico del Festival dell’economia, nel presentare il tema 2018 della kermesse, declina il concetto: «Il progresso tecnologico porta con sé nuovi problemi distributivi che i nostri sistemi di protezione sociale non sembrano ancora in grado di gestire — scrive — Sono stati introdotti con l’obiettivo di contenere i costi sociali delle fluttuazioni cicliche, ma non sembrano oggi in grado di affrontare problemi strutturali, di lungo periodo, come quelli legati al futuro di chi di colpo ha visto il proprio capitale umano deprezzarsi grandemente». Per essere ancora più chiari: «Non sono oggi in grado di coprire le nuove forme del lavoro dipendente, che spesso si traveste da lavoro autonomo, come in molta dell’economia dei lavoretti nata utilizzando le piattaforme digitali».

Scarica il pdf: tecnologia ART 200418