Tempi d’attesa visite specialistiche sanità pubblica: La UIL chiede il blocco dell'”intramoenia”.
Comunicato stampa 19/5/2022
Tempi d’attesa visite specialistiche sanità pubblica: La UIL chiede il blocco dell’”intramoenia”. Fino al ripristino di tempi d’attesa congrui almeno coi codici RAO blocco dell’esercizio della professione privata negli ambulatori pubblici.
La UIL del Trentino, alla luce dell’allungamento dei tempi d’attesa delle visite specialistiche nella Sanità trentina chiede il blocco della cosiddetta “intramoenia” (la possibilità per i medici di esercitare la professione nell’ambito degli ambulatori pubblici), almeno fino al ripristino dei tempi d’attesa come previsti dal sistema RAO e dalla Carta dei Servizi dell’ASPP.
- Non è possibile dover attendere per visite relative a tante, troppe discipline mediche specialistiche, magari con codice RAO urgente, fino a 5 o 6 mesi per le prestazioni in convenzione ed ottenerle invece, a pagamento, nel giro di una settimana.
- L’ endemica emergenza Covid, la cronica mancanza di medici e specialisti, la fragilità della rete della medicina territoriale (ex medici di famiglia o condotti), l’affollamento conseguente dei Pronto Soccorso sul territorio sono “cose note” e si comprende una naturale difficoltà nell’espletare il servizio sanitario pubblico in Trentino.
Ma in emergenza si deve operare con pragmatismo e realismo. Non ci sembra che la nuova dirigenza sanitaria, oltretutto anche meglio retribuita della precedente, lo faccia!
La UIL chiede, compatibilmente con la situazione Covid:
– l’allargamento della fascia d’apertura degli ambulatori giornaliera e/o fino al sabato sera, per lo meno per i casi RAO più urgenti o per le discipline specialistiche ove maggiore è il ritardo nella fissazione degli appuntamenti in regime pubblico, istituzionale, non in libera professione, per i cittadini trentini;
-l’interruzione temporanea delle visite specialistiche “intramoenia” almeno fino al ripristino dei tempi d’attesa previsti per i codici RAO più urgenti.
Rimaniamo convinti che tale azione sarebbe anche un segnale d’attenzione all’utenza locale, provata dalla pandemia Covid e dall’aumento del costo della vita, che vede oggi privilegiato, come nelle vecchie società classiste, chi può permettersi l’accesso e i costi della medicina privata, e negato il diritto alla salute, garantito dall’art.32 della Costituzione repubblicana.
Il Segretario Generale
UIL del Trentino
Walter Alotti
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