30 settembre 2020 – Corriere del Trentino

Test rapidi in farmacia agli studenti Tredici positivi, di cui tre a scuola Il contatto tra medici e farmacie Tampone fatto da un infermiere Il risultato velocein venti minuti

Avvio del progetto di screening per metà ottobre, previste 30.000 dosi. Ieri analizzati 1.100 tamponi

Trento Il fattore tempo. È questa la chiave per arginare l’espandersi del virus. Specialmente nelle scuole dove si sta facendo uno sforzo organizzativo e preventivo enorme per non tornare alla Dad, la didattica a distanza, ragionando per gruppo classe, «un modello che funziona» come ha spiegato anche ieri il direttore del Dipartimento di prevenzione Antonio Ferro, evitando di infettare la popolazione anziana e gli immunodepressi. Una possibile soluzione al problema è l’attivazione di uno screening con test antigenici rapidi da fare in farmacia per gli studenti che presentano sintomi: risposta in 20 minuti e attendibilità al 98%. 30.000 le dosi previste secondo l’accordo, che dovrebbe partire da metà ottobre, al quale stanno lavorando i vertici di Federfarma e Farmacie comunali che si cono incontrati ieri con l’assessora alla salute Stefania Segnana, il dirigente generale del Dipartimento Giancarlo Ruscitti, il direttore generale dell’Azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo e Antonio Ferro.

I test
Come funzioneranno? Come illustrato da Benetollo, i tamponi rapidi potranno essere effettuati da infermieri opportunamente formati dall’Azienda sanitaria e dotati dei dispositivi di protezione individuale adeguati. Starà poi alla farmacia individuare il luogo e le modalità di accesso, nonché la sanificazione degli spazi. Il tutto basandosi su un protocollo informatico che gestisca una procedura univoca fra farmacie e Azienda sanitaria. Ma si partirà sempre dai medici di base e pediatri che, dalla individuazione o segnalazione dei sintomi, allerteranno le farmacie. Se il test risulterà negativo invieranno il certificato altrimenti in caso di positività partirà l’iter «classico» del tampone.

Infermieri
Soddisfatta l’assessora alla salute Stefania Segnana, che ha ricordato come «i test rapidi attualmente sono utilizzati nei pronto soccorso, case di riposo e qualche drive-in». Ora per attivare il progetto servirà trovare un accordo con Opi per i 150 liberi professionisti a disposizione sul territorio e capire quando e dove eseguire i test rapidi. Mentre il governatore Maurizio Fugatti ha sottolineato «il nostro impegno di minimizzare il tempo per sapere l’eventuale positività per le famiglie e per la gestione delle classi».

Le farmacie
Pronte le farmacie, che potranno farlo su base volontaria, a firmare l’accordo. Come spiega il presidente di Federfarma Paolo Bettin (150 presidi in Trentino) «siamo orgogliosi di partecipare per fare uno screening veloce e utile per gli studenti con sintomi — dice — siamo il primo presidio sanitario sul territorio, capillare, sempre aperto anche di notte: partiamo dalla scuola, per far fronte alla mole di richieste, poi possiamo esportare anche agli altri». Ora ci si concentra sulle modalità del percorso da affinare con i medici di famiglia, come sottolinea Roberto Ceccato, responsabile del Dipartimento istruzione della Provincia che lo vede come «uno strumento importante per i tempi in questa fase di avvio di anno scolastico».

I contagi
E ieri i contagi registrati nell’ultimo rapporto dell’Azienda sanitaria sono 13, di cui 3 minori, con altrettante classi in quarantena (due medie ed una elementare), uno dei minori presenta sintomi mentre un paio di casi sono legati ai vecchi cluster della filiera alimentare. I pazienti ricoverati sono 11, nessuno in rianimazione. Ieri i tamponi analizzati sono stati 1.110, verificati nel laboratorio di Microbiologia dell’ospedale S. Chiara. E proprio di laboratori parlano i sindacati. In una nota congiunta, Cgil Cisl e Uil chiedono alla Provincia «risorse per rafforzare la capacità di tracciamento e implementare le risorse umane nei laboratori per avere una capacità diagnostica del nostro territorio al massimo», invitando a fare tanti tamponi e test sierologici, con i risultati dei test resi noti in termini rapidi». Auspicando proprio la sperimentazione il prima possibile dei test rapidi.

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