21 marzo 2017 – Trentino
Spesa pubblica
Ticket e reddito
No dei sindacati alla graduazione
Sindacati contrari alla rimodulazione in base al reddito delle detrazioni fiscali per la sanità. L’idea a cui lavora la ministra Beatrice Lorenzin aveva ricevuto un’iniziale apertura da parte di Luca Zeni, assessore provinciale alla salute (Corriere del Trentino di venerdì). «C’è il rischio di colpire le persone oneste che già pagano tutte le tasse dovute e finanziano il sistema pubblico» affermano all’unisono Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil).
La ministra cerca a livello nazionale tre miliardi per abolire i ticket sanitari e favorire le fasce più deboli della popolazione. «Ritengo che il ticket in generale non vada bene, anche se riconosco che in alcuni casi possa avere una funzione di corresponsabilità per il cittadino — nota Pomini — Venendo alle detrazioni, la rimodulazione colpirebbe le persone oneste che fanno il loro dovere. I dipendenti dichiarano tutto. Ci sono altre categorie dove l’evasione esiste, penso a liberi professionisti, artigiani e via dicendo». Per il segretario Cisl sarebbe quindi più efficace procedere con la lotta all’evasione fiscale. La pensa allo stesso modo Alotti, che come il collega cura la rappresentanza di lavoratori e pensionati. «A livello nazionale Cgil, Cisl e Uil chiedono il superamento dei ticket — ricorda il segretario di Via Matteotti — Noi ad esempio siamo contrari al pagamento delle prestazioni al pronto soccorso, misura che non ha dato i risultati sperati in termini di qualità del servizio. Riguardo alle detrazioni, io mi guarderei bene dal parametrarle al reddito dei contribuenti. Sappiamo che molti evadono o dichiarano entrate inferiori. Pensiamo agli autonomi. La modulazione andrebbe a colpire chi magari più per obbligo è tenuto a dichiarare tutto e a pagare le tasse dovute. Non va però abbandonato il discorso sui risparmi: in Trentino ci sono margini di recupero dall’adesione alle centrali di acquisto per le forniture sanitarie».
Scarica il pdf: Ticket ART 210317
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