28 novembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Trasporti fermi per quattro ore «Senza risposte nuovi scioperi»

Adesione massiccia alla mobilitazione sul contratto: il 90% dei lavoratori in piazza

TRENTO Ieri il 90% del personale di Trentino Trasporti ha incrociato le braccia, aderendo allo sciopero che per quattro ore ha paralizzato il trasporto urbano ed extraurbano in tutta la provincia. La protesta indetta unitariamente da Cgil, Cisl, Uil e Faisa per chiedere il rinnovo del contratto aziendale si è conclusa con un presidio in piazza Dante e con un incontro con il vicepresidente della giunta Mario Tonina: «All’assessore abbiamo ribadito quanto già detto nei precedenti incontri — sottolineano Stefano Montani (Filt Cgil), Massimo Mazzurana (Fit Cisl), Nicola Petrolli (Uiltrasporti) e Michele Givoli (Faisa-Cisal) — e il vicepresidente ha semplicemente preso atto delle nostre richieste, impegnandosi a portarle all’attenzione del presidente Fugatti. Ma nulla di più».
A fronte di un contratto scaduto da 18 anni la Provincia sembra disposta a stanziare 2,4 milioni di euro, una cifra che dopo il primo sciopero è stata di poco aumentata: «Non basta — dicono però i sindacalisti — perché il tema centrale è anche quello della richiesta di maggiore produttività. Ma su questo fronte i dipendenti di Trentino Trasporti hanno già dato negli scorsi anni, non è possibile continuare a spremerli. Il personale viaggiante e gli addetti alle officine hanno fatto la loro parte, ora tocca all’Azienda fare la sua».
Tra i lavoratori al presidio anche un delegato di Rovereto, Erik Zobele: «Mentre siamo fermi al palo da mesi e mesi per il rinnovo del contratto, nel resto d’Europa stanno investendo sulla mobilità sostenibile. Alla politica chiediamo un cambio di passo deciso che oltre a chiudere questa partita, riconoscendo ai lavoratori quello che spetta loro di diritto, dimostri che questo settore non è più considerato un mero coso economico ma come una opportunità per migliorare il trasporto pubblico locale».
I sindacati «se nelle prossime settimane non verranno convocati per riaprire la trattativa su basi concrete», annunciano nuove mobilitazioni: «Se non ci ascoltano torneremo a scioperare e questa volta saremo di più sia nelle percentuali di adesione che in piazza».
Sindacati che però non si scoraggiano: «Non partiamo dall’idea di fare il muro contro muro, perché siamo consapevoli che il nostro lavoro si traduce in un servizio per il cittadino e che lo sciopero crea molti disagi tra i passeggeri. Ma nemmeno possiamo fare passi indietro di fronte alle legittime richieste del rinnovo del contratto alla contrarietà alla richiesta di maggiore produttività. Chiediamo invece un passo in avanti all’Azienda e alla Provincia».

Scarica il pdf: trasporti ART 281119