05 novembre 2019 – Trentino

Trasporto urbano, Uil: «Fermi ancora agli anni Settanta»

La denuncia. Secondo il segretario Petrolli, ci sono sistemi inadeguati di gestione del personale

TRENTO. Trentino trasporti? «Per gli autisti dell’urbano a Trento è come se fosse rimasta agli anni Settanta». Lo dice Nicola Petrolli, segretario di Uil trasporti. E spiega meglio il suo punto di vista: «Usano i “pizzini gialli” per comunicare a quel povero autista se la sua richiesta ferie è andata a buon fine. E spesso lo fanno il giorno prima delle ferie».
«Il metodo di chi fa movimento (chi decide chi fa cosa) è rimasto sempre agli anni Settanta in quanto usano ancora la carta matita e gomma», sostiene Petrolli. Ma c’è anche dell’altro: «In tutti i gruppi del Trentino l’autista può lavorare nel suo giorno di riposo e scegliere se farsi pagare o accantonare la giornata, sull’urbano di Trento non si può».
«È normale. Perché. con un foglio di carta, con la matita e con la gomma, non è facile gestire 250 persone. Il nostro obiettivo sarebbe di far lavorare in modo adeguato quelle quattro persone del movimento. Per riuscire in questo modo a far lavorare in maniera migliore quei 250 autisti, prima che scappino tutti, visto che ormai sembra la fuga da Alcatraz».
E Petrolli fa esempi molto concreti. «C’è chi si licenzia e chi non vuole che gli venga rinnovato il contratto, appena gli viene rinnovato. C’è chi chiede il trasferimento anche a 30 o 40 chilometri di distanza».
«Come mai succede tutto questo? Qualcuno se lo dovrebbe chiedere. Il Comune di Trento dovrebbe invece premiare gli autisti perché sono come degli eroi. E invece c’è ancora qualche responsabile che gestisce in questa maniera il servizio».
«In questi anni il Comune si è affidato a dei consulenti del settore incompetenti. Ci si doveva appoggiare ai rappresentanti dei lavoratori che sono quelli che i percorsi li vivono quotidianamente. Non a chi è chiuso nel proprio ufficio o in uno di quelli del comune: perché poi i risultati si vedono».
«Il trasporto pubblico di Trento conclude Petrolli ha una potenzialità di una macchina di lusso ma è ancora rimasto agli anni Settanta, come se fosse una macchina con i finestrini a manovella.
Aggiornatevi siamo quasi nel 2020. Avete perso solo una cinquantina d’anni».

Scarica il  pdf: trasporti ART 051119