Corriere del Trentino – 11 novembre 2022

«Trentino trasporti, autisti allo stremo». La denuncia della Uil: «Turni massacranti». L’azienda: «Quattro bandi ma fatichiamo a trovare personale»

«Il servizio urbano di Trento sta attraversando un periodo davvero nero nella gestione della vita lavorativa dei propri conducenti, il che si riflette nella capacità di garantire all’utenza un servizio funzionale, piuttosto che un disorganizzato disservizio»: a dichiararlo è Nicola Petrolli, segretario Uiltrasporti del Trentino.
Al centro delle rimostranze da parte dei lavoratori vi è anzitutto un controllo traballante dei turni e delle ferie dovute.«La concessione delle ferie a medio e a lungo termine non risulta garantita e questo appesantisce il lavoro degli autisti, che si ritrovano senza la possibilità di attuare una normale progettualità di turni e vite private – continua Petrolli – La cosa più frustrante è che, proprio in forza di questo, i nostri autisti sono spesso costretti ad utilizzare iniqui escamotage, come il ricorso al congedo parentale». In un comunicato si denuncia ad esempio che «i turni dell’urbano sono basati su tempi di percorrenza di vent’anni fa» e risultano «massacranti, con 5-6 ore alla guda «solo per autisti che hanno vescica con rubinetto».
«La nostra azienda opera in un settore che ha subìto il forte impatto della pandemia – ribatte Diego Salvatore, presidente di Trentino Trasporti – Non è crollato soltanto il numero di passeggeri trasportati: fatichiamo anche a reperire personale». Per ripristinare quanto prima l’organico, Trentino Trasporti ha indetto nel corso del 2022 ben quattro selezioni per l’assunzione di conducenti, le quali purtroppo hanno fatto registrare un numero di candidature ridotto. «Due di tali selezioni – aggiunge Salvatore – sono ancora aperte e il risultato si concretizzerà durante il mese di novembre».
Nel mentre, da Uiltrasporti, viene denunciata a gran voce la necessità di un decisivo ricambio ai vertici stessi dell’azienda, in quanto la situazione sembra perdurare ormai da anni e non essere imputabile soltanto al periodo di pandemia. «Le soluzioni ci sono, ma non c’è la lungimiranza di voler adottare le misure necessarie per metterle in pratica. – afferma Petrolli – Si potrebbe anzitutto pensare di estendere anche al servizio urbano una pratica già comune per l’extraurbano: la possibilità cioè di saltare il riposo durante l’inverno, accumulandolo poi come giorno di ferie».
Importante inoltre il mantenimento di un clima sereno, al fine di rendere il lavoro sostenibile per tutti. «Più di una volta le nostre richieste sono state ignorate, al massimo procrastinate. – prosegue Petrolli – L’atmosfera è pretenziosa e arrogante, il che si traduce in un’incapacità da parte del lavoratore stesso di interagire con l’utenza nel migliore dei modi». Diego Salvatore fa però notare come «sia entrato in organico tre mesi fa il nuovo direttore generale, a cui è affidato il compito di condurre le politiche del personale, in attesa di varare il percorso che porterà all’individuazione di una figura in grado di presidiare a tempo pieno questo tema, così strategico per l’azienda».
La richiesta più urgente resta quella di poter fare rete. «È necessario che gli autisti vengano coinvolti in prima persona nelle decisioni che riguardano il loro lavoro. – conclude Petrolli – Ci auguriamo che vengano messe in atto tutte le politiche necessarie a risolvere i problemi, ma in sinergia con chi questi problemi li vive sulla propria pelle».

 

 

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