l’Adige – 06 maggio 2024

Troppi infortuni sul lavoro. I sindacati: «Uno stillicidio»

Dopo la morte di John Floriani, precipitato per 60 metri nel corso di un disgaggio, Cgil Cisl e Uil chiedono una riunione urgente del Comitato provinciale salute e sicurezza.
«Serve rilanciare le attività di prevenzione e promuovere interventi specifici a livello di controllo e promozione del rispetto delle norme. Non si può far finta di nulla»

Il giorno del funerale di John Sebastian Floriani non è ancora stato fissata. L’ultimo addio al 26enne, precipitato sul Calisio nel corso di un disgaggio, verrà dato non appena arriverà il nulla osta alla sepoltura. Ma prima si attende la decisione della procura sull’autopsia. Per ricostruire la dinamica dell’infortunio, accaduto nel pomeriggio dello scorso 24 aprile, sono in corso approfondimenti dell’Uopsal, l’unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. È stato accertato che al momento della caduta John Floriani non era in parete: è precipitato per una sessantina di metri dalla sommità, dopo che si era tolto l’imbrago, probabilmente mentre stava raccogliendo l’attrezzatura per sistemarla nel deposito.
Il giovane, cresciuto a Canzolino di Pergine e da qualche tempo residente a Martignano, ha lottato per dieci giorni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Chiara di Trento, ma troppo gravi erano le sue condizioni: il suo cuore ha smesso di battere all’alba di sabato.
John Sebastian Floriani è la nona vittima di un infortunio sul lavoro in Trentino, dall’inizio dell’anno. Un dramma «che lascia attoniti e sgomenti», come evidenziano Manuela Faggioni (Cgil del Trentino), Michele Bezzi (Cisl del Trentino) e Walter Alotti (Uil del Trentino): «Una nuova tragedia sui luoghi di lavoro strappa all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici e di tutta la comunità di Martignano un giovane nel pieno della vita. A loro ci stringiamo commossi per offrire tutta la nostra solidarietà e vicinanza».
Il numero di vittime del lavoro nei primi quattro mesi del 2024 supera il totale dei morti per infortunio dello scorso anno (erano 8). «Se a questo stillicidio di morti si aggiunge l’aumento dei casi di infortunio denunciati all’Inail nei primi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023, si capisce bene quanto sia grave la situazione attuale sul fronte della capacità di prevenire ed evitare incidenti legati al lavoro» evidenziano i sindacati.
«Per questo serve una riunione urgente del Comitato provinciale salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – chiedono – per analizzare l’andamento degli infortuni in Trentino, rilanciare le attività di prevenzione e promuovere
interventi specifici a livello di controllo e promozione del rispetto delle norme per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Non si può far finta di nulla, è ora di innalzare l’attenzione di tutti, a partire dalle istituzioni pubbliche e dai singoli datori di lavoro, affinché si metta fine a questa lunga scia di sangue».

Scarica il pdf: ADIGE infortunio 060524