08 maggio 2020 – Corriere del Trentino

Turismo, commercio, terziario congedi rafforzati per i papà

Dagli enti bilaterali 650 euro mensili. Largher: misura cumulabile con i 700 euro dell’Agenzia

TRENTO I bisogni, da qui a settembre, si acuiranno. Scuole e asili chiusi, colonie in stallo, centri diurni idem, ferie bruciate nelle settimane di lockdown, nonni meno presenti poiché categorie fragili. E un rischio ormai esplicito: che siano le lavoratrici a fare un passo indietro, in assenza di altri sostegni nell’accudimento. Anche per questo le responsabili per le politiche di genere di Cgil, Cisl e Uil del Trentino — Claudia Loro, Milena Sega, Marcella Tomasi — ieri hanno scritto una lettera indirizzata al governatore Maurizio Fugatti e all’assessora Stefania Segnana. Oggetto: tutelare l’occupazione femminile. Con richiesta annessa: convocare un tavolo di confronto per definire strumenti di conciliazione. Ma alla missiva si aggiunge l’appello degli enti bilaterali del commercio, del terziario e del turismo. Le tre istituzioni presenti in Trentino cambiano prospettiva e per evitare di gravare le sole spalle delle lavoratrici si rivolgono ai papà. Lo fanno attraverso il sussidio parentale di 650 euro lordi mensili che può essere cumulato con le misure previste dall’Agenzia del lavoro per i padri: 350 euro lordi ogni quindici giorni, quindi 700 euro al mese. «Che uniti ai 650 e, per chi può, all’utilizzo del congedo al 30%, supera l’indennità della cassa integrazione» sottolinea Walter Largher, presidente dell’ente bilaterale del turismo (Ebtt).
Considerando tutte le categorie coinvolte dalla misura, la platea di riferimento è di 30.000 persone in Trentino. Piccoli negozi, grande distribuzione, supermercati, camerieri, personale dei campeggi, baristi, dipendenti (non stagionali) degli alberghi. Migliaia di persone che con la ripartenza dovranno affrontare il rebus dell’accudimento dei figli. Ai papà hanno pensato gli enti bilaterali: Enbit, l’ente bilaterale del turismo e del commercio; Ebtt, l’Ente Bilaterale Turismo del Trentino; Ebter, l’Ente bilaterale territoriale del terziario della distribuzione e dei servizi. La misura, già prevista negli anni scorsi, ora è rilanciata con convinzione dai tre presidenti. Nella sostanza, per i papà lavoratori dipendenti delle categorie interessate (commercio, terziario, turismo) è previsto il congedo parentale minimo di 30 giorni consecutivi entro il dodicesimo anno di vita del bambino. Si tratta di un sussidio di 650 euro lordi che può essere richiesto con apposito modulo sui portali dei singoli enti bilaterali (la stessa misura è prevista in modo speculare).
«Ma non dimentichiamo che il contributo può essere cumulato con il sostegno previsto dall’Agenzia del lavoro», spiega Largher. Dal 2018, infatti, l’Agenzia del lavoro prevede un contributo per il coinvolgimento dei papà nell’attività di cura in alternativa alla mamma. Per i papà che utilizzano il congedo parentale è previsto un sostegno economico pari a 350 euro ogni 15 giorni continuativi di congedo fruito, per un massimo di quattro mesi (120 giorni) per ogni figlio. «Non solo — rimarca Largher — Chi non ha ancora usufruito dei 6 mesi di congedo parentale al 30% può a sua volta cumularlo». In definitiva il computo porterebbe a tre indennità diverse. «Finora il freno all’utilizzo di questo strumento per i papà era culturale — prosegue — Ma in un momento di necessità, e con le scuole chiuse, ci auguriamo che l’impegno non ricada solo sulla gestione femminile e si colga l’occasione per organizzare la vita familiare salvaguardando un’equa retribuzione».
«Abbiamo ampliato le possibilità di sostegno ai lavoratori, quindi alle famiglie, cercando di dare delle risposte» fa eco Piergiorgio Forti, presidente dell’ente bilaterale del turismo e del commercio (Enbit). «In questo momento sostenere lavoratori, lavoratrici e famiglie con soluzioni di welfare è fondamentale — prosegue Lamberto Avanzo, presidente di Ebter (l’ente bilaterale del terziario) — Nel 2019 sono appena 19 i congedi dei padri che ci sono stati richiesti, pochi, malgrado siano soluzioni che favoriscano l’organizzazione dei carichi. Ecco: l’auspicio è che si utilizzino queste soluzioni, comunicando alle aziende le aspettative».
Ma gli enti vogliono fare qualcosa di più: «Con le scuole chiuse fino a settembre si porranno serie necessità — spiega Avanzo — Vogliamo quindi ampliare le soluzioni, aumentando il contributo del congedo, arrivando a 700 euro, e alzando l’età dei figli da accudire». Non solo fino a 12 anni, ma arrivando a 16. «Con un ulteriore innalzamento nel caso di figli con disabilità». Anche per i centri diurni, infatti, la fase due andrà riscritta, rimodulata. Quanto ai tempi: i congedi per i papà possono già essere richiesti (nei singoli enti o rivolgendosi ai sindacati). Le nuove misure saranno invece licenziate entro la fine del mese di maggio.

Scarica il pdf: Largher ART 080520 2