Trentino – 27 dicembre 2022
Turismo, Uil: «No al fondo per gli alberghi dismessi»
TRENTO. Sì agli investimenti per aiutare gli alberghi in attività che hanno problemi di passaggio generazionale delle proprietà, di innovazione e riposizionamento sui mercati turistici internazionali. No, invece, alla prospettata attivazione di un Fondo pubblico per la riattivazione e riapertura, a spesa delle casse provinciali pubbliche, delle decine di “relitti alberghieri” dalla cessata attività turistica, da regalare a nuovi o vecchi imprenditori, gravando le casse pubbliche per favorire i privati.
È quanto specifica il segretario della Uil del Trentino Walter Alotti in una nota, precisando che «la contrarietà del sindacato all’ipotesi di istituzione del cosiddetto Fondo Salva Alberghi da parte della Provincia si riferisce in particolare al cosiddetto “Fondo relitti alberghi dismessi” e non certo all’istituendo Fondo Alberghi a cui la Pat avrebbe apportato 3,5 mln di euro e a cui partecipa Euregio Plus sgr, che già opera in questo campo in Alto Adige».
Anziché la riattivazione, la Uil ne propone la riconversione a residence o abitazioni. «Tale soluzione -spiega la Uil -permetterebbe di rimettere sul mercato i “ruderi” che diventerebbero attrattivi per investitori privati e soprattutto potrebbero aiutare a soddisfare la domanda di casa delle giovani coppie che in certe località del Trentino faticano a trovare casa se non a prezzi proibitivi».
Proposta anche «la ristrutturazione e trasformazione, con l’aiuto pubblico, di qualcuno di questi alberghi in zone turistiche con alta densità abitativa e turistica (Fassa, Fiemme Alto Garda), in “case albergo”, per creare le condizioni di attrazione al personale stagionale turistico, il cui flusso è rallentato anche per l’impossibilità di reperire alloggi e locazioni a costo accessibile proprio nei mesi turistici».
Scarica il pdf: TRENTINO turismo ART 271222
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