Corriere del Trentino – 07 settembre 2022

Uil, Alotti sprona la Provincia «Sull’energia tariffe agevolate»

TRENTO Non sono mancate le punzecchiature alle associazioni economiche e alla Provincia, che hanno incassato e poi ribattuto, tra salari, occupazione e sicurezza sul lavoro. Ma alla fine a dominare (non poteva che finire così) è stato il nodo energia. Un tema, non solo estremamente attuale, ma da sempre caro alla Uil del Trentino (18mila iscritti), che ieri nel diciottesimo congresso ha rieletto alla guida Walter Alotti. Nella sua relazione il segretario generale ha rilanciato la richiesta di «agevolazioni dirette alle famiglie e alle aziende trentine, relativamente alla ingente produzione idroelettrica locale, come avviene in altre regioni ordinarie ed autonome d’Italia e d’Europa». A stretto giro è arrivata la risposta dell’assessore provinciale all’energia Mario Tonina: «Difficile intervenire senza la certezza della riassegnazione delle concessioni a Dolomiti energia». 

A dare il via alla discussione è stato appunto l’intervento di Alotti, scandito alla Cantina storica di Mezzacorona, lungo un solco già tracciato nel titolo del congresso: «+salario, +sicurezza, +diritti, +Europa, -disuguaglianze». E, sarebbe da aggiungere, +autonomia. «Auspichiamo una ripresa di responsabilità e il rilancio anche ideale di questo formidabile dispositivo, che da una quindicina di anni appare piuttosto appannato — ha affermato Alotti davanti ad una sala densa di delegati — È necessario che la politica coinvolga anche le parti sociali e proceda a importanti riforme per materie come l’edilizia pubblica, l’energia e l’istruzione». 

Sull’energia è tornato più specificatamente: «Continuiamo a non capire le resistenze della politica trentina riguardo all’aggregazione delle società pubbliche multiservizio, se non alla luce di un comprensibile interesse dei Comuni, della Provincia e degli azionisti privati per i dividendi che ne derivano, piuttosto che per la creazione di un soggetto economico forte in grado di confrontarsi con gli altri grandi competitor del mercato energetico». E poi rimanendo in tema, da un lato ha chiesto un coinvolgimento dei sindacati nel tavolo provinciale con i Bim sui contributi per gli impianti fotovoltaici («per evitare che non siano meri aiuti alle famiglie più benestanti») e dall’altro, «in rapporto alle competenze autonomistiche», ha riaffermato l’esigenza di un’«energia trentina a basso prezzo per cittadini e imprese trentine». Un modo anche per rispondere ai rincari delle bollette di questo periodo. Questione affrontata anche dal segretario della Cgil Grosselli: «Di fronte alla crisi energetica, sentire la giunta dire che prima di fare qualunque cosa bisogna aspettare le decisioni di Roma, è inaccettabile e del tutto irresponsabile. Con questo atteggiamento si tradisce l’Autonomia nei giorni in cui celebriamo il 50esimo anniversario del secondo statuto». 

Chiamato in causa, l’assessore Tonina non si è tirato indietro. «Nella cabina di regia che verrà costituita con i Bim mi impegnerò ad inserire anche i rappresentanti sindacali — ha ribattuto — Su Dolomiti energia ci stiamo ragionando: margini di miglioramento ci sono, ma l’incognita sul rinnovo delle concessioni rende tutto più difficile. Se venisse garantita una proroga di 5 anni, ci sarebbe la possibilità di avere un maggior ritorno». Ma ora, a due anni dalla scadenza delle concessioni e il rischio di una gara europea, a Dolomiti energia risulterebbe difficile intraprendere azioni che appesantiscono il bilancio, già reso instabile dall’esplosione dei prezzi. 

La giunta è stata pizzicata però anche su un piano più generale da Alotti: «L’assenza di interlocuzione politica e spesso tecnica sui temi della salute, della casa e della scuola, del tema socio-sanitario, del fisco, delle politiche del lavoro ha generato un rapporto via via più conflittuale». In ordine le proposte della Uil trentina: razionalizzazione e rinnovo della rete ospedaliera periferica, medici di famiglia alle dipendenze dell’Apss, rinnovo dell’Housing sociale, potenziamento dei controlli negli ambienti di lavoro, nuovi strumenti finanziari come prestiti obbligazionari aperti dalla Provincia ed adeguamento del welfare all’inflazione. E sul lavoro l’adozione del modello spagnolo, «che non prevede più, se non per specifici settori, il lavoro a tempo determinato». 

Apprezzato invece il lavoro dell’assessore Spinelli su ricerca e innovazione, dove però «al rafforzamento degli strumenti di trasferimento della ricerca tecnologica devono partecipare in misura ben maggiore Confindustria e le imprese». «Accetto tutto, ma qualche punzecchiatura in meno la gradirei», ha risposto con una battuta il presidente della Confindustria trentina Fausto Manzana, che ha parlato della necessità di «serrare le fila e lavorare tutti assieme» per affrontare il tema energetico, «l’unica cosa che possiamo fare a livello locale». Gli ha fatto eco il numero uno di Confesercenti Renato Villotti: «Non è il tempo delle rivendicazioni». La guida di Confcommercio Gianni Bort, come presidente del Coordinamento imprenditori, si è soffermato su tre punti: taglio del costo del lavoro, investimenti nella formazione e miglioramento degli strumenti di sostegno al reddito. Mentre a Segatta, a capo degli Artigiani trentini, non è andata giù la critica sulla sicurezza sul lavoro: «Lavoriamo tutti per ridurre gli infortuni ma nell’ente bilaterale i sindacati si devono essere più propensi alle convergenze». 

Alle stoccate della mattina è seguita una tavola rotonda su «Focus Europa-economia e società» nel pomeriggio. Concluso con la rielezione di Alotti, al suo ultimo mandato, e il rinnovo totale della segreteria, reso necessario dall’incompatibilità fra cariche dirigenti confederali e di categoria: entrano Elena Aichner, Osvaldo Angiolini, Annalisa Santin, Giovanna Terragnolo e come tesoriere Giovanna Terragnolo. 

 

 

Scarica il pdf: energia ART 070922 2