05 novembre 2019 – Trentino
Ultimatum dei sindacati a Bisesti: risposte o sciopero
Scuola. Cgil, Cisl e Uil chiedono fondi per il rinnovo del contratto già con la finanziaria altrimenti sono pronti a mobilitare i 14 mila addetti per arrivare a incrociare le braccia
«La Finanziaria nazionale prevede le risorse per il rinnovo del contratto, quindi non si capisce perché la Provincia dovrebbe negare il rinnovo agli insegnanti trentini. Se l’assessore Bisesti non ci darà risposte chiare entro la prima settimana di novembre siamo pronti alla mobilitazione di tutto il personale della scuola trentina per arrivare fino allo sciopero». A Cinzia Mazzacca della Cgil non piacciono le dichiarazioni dell’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti che invita i sindacati a pazientare per il rinnovo del contratto della scuola scaduto a fine 2018. Ma sulla stessa lunghezza d’onda sono anche Pietro Di Fiore della Uil e Stefania Galli della Cisl. Tutti ricordano come già il ministro Bussetti avesse previsto un aumento del 4,1% per insegnanti e personale amministrativo della scuola a livello nazionale. Di Fiore spiega che indietro non si può andare: «L’assessore forse dimentica che il ministro Bussetti aveva firmato un impegno ad aumentare del 4,1%, come recupero dell’Istat, gli stipendi. Già nella finanziaria dell’anno scorso erano stati stanziati fondi per coprire un aumento di 30 euro a persona. Con la finanziaria di quest’anno lo stanziamento sale a 80 euro. Una somma che di certo non basta a coprire gli aumenti per tutti, ma che è già un segnale. Invece l’assessore sembra chiudere la porta a qualsiasi discussione. Anche la Uil è per la mobilitazione di tutti i lavoratori della scuola trentina».
Stefania Galli della Cisl rincara la dose: «È semplicemente scandaloso che non ci siano risorse per il contratto. Dimostra come questa giunta non tenga in alcuna considerazione il comparto scuola. Non è che si può dire che siccome il contratto è scaduto da dieci mesi si può aspettare. Il rinnovo è importante anche per tutelare il potere d’acquisto di stipendi già bassi. Vogliamo un confronto su questo punto e non siamo disposti a fare passi indietro, altrimenti siamo pronti ad arrivare allo sciopero». Cinzia Mazzacca spiega aggiunge: «Se non arriveranno risposte, convocheremo un’assemblea generale dei lavoratori del comparto e siamo pronti ad arrivare anche allo sciopero». Di Fiore sullo sciopero è più possibilista: «È una cartuccia che si può sparare una volta sola, comunque è chiaro che subito partiremo con la mobilitazione della categoria».
E i lavoratori della scuola non sono certo pochi. Si parla di 14 mila persone tra insegnanti della scuola provinciale, delle paritarie, educatori, personale amministrativo e tecnici, sia della scuola pubblica che delle convenzionate. Forse il comparto più consistente in quanto a numero di addetti. Ed è per questo che la giunta provinciale vuol essere prudente.
Ma i sindacati sono scesi sul sentiero di guerra anche per i concorsi: «L’assessore cita i concorsi per la primaria, per la scuola dell’infanzia e per funzionari amministrativi, ma noi aspettiamo da anni anche il concorso per assistenti e coadiutori amministrativi. Abbiamo ampie carenze anche per quanto riguarda queste figure e il funzionario senza gli assistenti poco può fare», dicono Cinzia Mazzacca e Di Fiore. Ma la scuola attende da anni anche altre figure: «In Trentino abbiamo una figura peculiare, quella dell’assistente educatore che affianca gli insegnanti. Ormai da anni non si fanno i concorsi e ormai le scuole devono rivolgersi alle cooperative per fornire questo servizio essenziale alle famiglie».
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