Università. “Bene l’investimento in formazione continua. Ora sostenere le transizioni per i laureati”. Cgil Cisl Uil in linea con il rettore. “L’Ateneo può diventare soggetto importante nella riqualificazione non solo dei lavoratori, ma anche dei giovani e dei disoccupati”. I sindacati chiedono alla Giunta di trovare le risorse necessarie.

Rafforzare il ruolo dell’Università nell’ambito della formazione continua delle lavoratrici e dei lavoratori è un ottimo investimento per il futuro del Trentino. Ma si può anche andare oltre, estendendolo anche alla riqualificazione dei disoccupati, in particolare dei laureati, e all’inserimento dei giovani nei processi duali di formazione e lavoro anche all’Università, quantomeno nei profili maggiormente legati alle nuove tecnologie e alle professioni tecniche.
Cgil Cisl Uil apprezzano le parole del rettore Flavio Deflorian che sta guidando con il professor Giovanni Strafellini, delegato alla formazione professionale e permanente, l’Ateneo anche in questa direzione. E allo stesso tempo rilanciano. “E’ importante che il principale soggetto di alta formazione della nostra comunità si occupi anche del mondo del lavoro – ammettono i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Ci sono comunque gli spazi per dare finalmente gambe al progetto di alternanza scuola-lavoro superando progressivamente l’utilizzo dei tirocini e utilizzando invece i contratti di apprendistato così da favorire l’inserimento precoce nel mercato del lavoro almeno di una parte dei giovani studenti universitari. Va quindi attuato il protocollo d’intesa sull’apprendistato di terzo livello anche in Trentino sperimentando percorsi duali come hanno già fatto la Provincia Autonoma di Bolzano insieme alla LUB”.
Accanto all’alternanza i sindacati ritengono che in raccordo con i servizi provinciale l’Università possa estendere l’offerta formativa anche ai disoccupati e alle disoccupate. “Il servizio Job Guidance dell’Ateneo potrebbe occuparsi anche della riqualificazione professionale dei soggetti in transizione”, proseguono i tre sindacati. Cgil Cisl Uil guardano alla sfida delle nuove tecnologie e alla necessità di formare e riqualificare profili che non saranno più adeguati alle richieste del mercato del lavoro e delle aziende. “Su questi aspetti siamo certi che l’Università di Trento possa essere un punto di riferimento validissimo. A vantaggio del mondo del lavoro, ma anche del nostro tessuto produttivo”. Un progetto che per avere gambe dovrà vedere anche il sostegno della Provincia, attraverso risorse dedicate al potenziamento delle iniziative dell’UNiversità di Trentino in tutti questi ambiti.

Trento, 23 febbraio 2022