Valli e spopolamento. “Ha ragione il CAL, i bonus non servono, bisogna puntare sui servizi”
Dichiarazioni dei segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti
“Di fronte all’invecchiamento della popolazione e al drastico calo della natalità, fa benissimo il Consiglio delle Autonomie Locali a rilanciare il tema dello spopolamento delle valli. Condividiamo il suo approccio: un tema tanto complesso non si affronta con qualche bonus piazzato qua e là, ma investendo sui servizi pubblici locali: dai trasporti all’assistenza domiciliare, dalla diffusione delle infrastrutture digitali alle politiche abitative. Tra l’altro proprio la questione casa è stata del tutto abbandonata dalla Giunta Fugatti. Sono anni che chiediamo venga riattivato il fondo di housing sociale per mettere sul mercato abitazioni a canone moderato così da permettere ai giovani di trovare soluzioni abitative in un mercato immobiliare che sia sul fronte delle locazione che dei mutui sta diventando insostenibile per i redditi percepiti mediamente in Trentino. Il tutto senza mai aver avuto una minima risposta.
Sui servizi pubblici locali, poi, incombe anche l’attuazione del recente decreto legislativo a livello nazionale che impone un regime sempre più favorevole alle esternalizzazioni e alle gestioni affidati ai privati, espropriando i comuni di gestioni in house che rischiano di privatizzare beni pubblici essenziali come la gestione dell’acqua. Su questo fronte la Giunta provinciale ha il dovere di affrontare questo dossier prima possibile per non rischiare di arrivare in ritardo come sul tema concessioni idroelettriche, raffazzonando soluzioni che poi non reggono dal punto di vista della legittimità istituzionale.
A questo proposito, ed anche per rafforzare la capacità di investimento dei Comuni nei cui bilanci giacciono decine di milioni di euro destinati ad opere pubbliche ma che risultano del tutto inutilizzati, il Consiglio delle Autonomia Locali deve prendere atto che l’assetto tanto frammentato del sistema delle autonomie locali oggi non può più reggere e diventa anch’esso un limite oggettivo al tentativo di radicare sempre di più la popolazione ai paesi e alle valli di montagna del nostro territorio.
Bisogna riorganizzare la gestione delle funzioni dei Comuni in servizi comuni che aggreghino le competenze dei singoli municipi valorizzando e dando nuove prospettive di crescita professionale al personale. Altrimenti i piccoli comuni e quelli di periferia si impoveriranno tanto da non essere in grado di fornire i servizi essenziali e indispensabili a trattenere imprese e famiglie sul territorio. Dopo la finta riforma delle Comunità di Valle e l’evanescenza della gestione dell’assessore Gottardi in questi anni, è arrivato il tempo che il Consiglio delle Autonomie locali provi a disegnare una nuova proposta di architettura istituzionale per il sistema dei comuni e delle comunità per rafforzare e coordinare meglio sul territorio le attività della pubblica amministrazione che altrimenti verranno fagocitate dalla Provincia stessa”.
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