Il T – Mercoledì 25 Settembre 2024

Vetri Speciali, 800 in cassa dal 7 ottobre

Confronto a Palazzo Stella, oggi assemblea dei lavoratori a Cirè di Pergine

 

Era stata preannunciata nei giorni scorsi ma ora è arrivata la comunicazione ufficiale: ci sarà la cassa integrazione per i 195 dipendenti dello stabile di Spini di Vetri Speciali. La misura riguarderà tutto il personale a rotazione da metà ottobre fino all’inizio del 2025: «Fino ad un massimo di 195 dipendenti verranno sospesi dal lavoro a zero ore settimanali o lavoreranno a orario ridotto in relazione al carico di lavoro settimanale ed alle professionalità occorrenti nel periodo di 13 settimane decorrenti dal 7 ottobre fino al 5 gennaio 2025», si legge nella nota rivolta a sindacati e Rsu che la società ha affidato a Confindustria Trento. La cassa integrazione per il momento è limitata ai soli lavoratori di Gardolo, spiegano i sindacati, mentre nulla si dice riguardo il personale di Pergine e gli altri stabilimenti. Il provvedimento avrà comunque un impatto anche sulle trattative per il trasferimento degli operai di Cirè presso il nuovo forno. Forno che, come già spiegato su queste pagine, partirà verosimilmente con l’inizio del nuovo anno. Intanto ieri si è tenuta l’assemblea in cui i sindacati hanno presentato ai lavoratori l’ultima proposta di Vetri speciali. Rimane ancora molta distanza ma un primo passo è stato fatto, con i dipendenti che dopo quasi due ore di confronto hanno dato mandato per proseguire le discussioni. «Dalla giornata di ieri sono emerse due novità – spiega Mario Cerutti di Filctem Cgil – la prima riguarda l’assemblea che a stragrande maggioranza ha dato mandato per proseguire la trattativa e la seconda riguarda la cassa integrazione per il personale di Gardolo».

Sul primo punto Cerutti precisa che le sigle sindacali hanno «discusso ampiamente con le maestranze con l’obiettivo di approfondire nel miglior modo possibile la situazione e rendere i lavoratori informati dello stato delle cose. Avere il mandato a portare avanti il confronto è un punto fondamentale per affrontare i passi che ci attendono». Con l’obiettivo di proseguire le trattative e arrivare a un accordo, il 2 ottobre a Confindustria si terrà un incontro tra sindacati e parte datoriale, mentre il giorno successivo la proposta che uscirà dal confronto sarà valutata in assemblea.

Resta, invece, da approfondire la questione di un eventuale cassa d’integrazione anche per i cento dipendenti di Cirè, da oggi in ferie o permesso. E su questo punto proprio alla luce della cassa annunciata per i lavoratori di Spini: «Complica ulteriormente il quadro – asserisce il sindacalista – Sono coinvolti i soli lavoratori di Gardolo mentre ad oggi non è certo che quelli di Pergine vengano messi in cassa. Il rischio è che l’Inps contesti una decisione di questo tipo e che l’azienda si trovi a dover fare altri ragionamenti». Con la situazione che secondo Cerutti potrebbe anche degenerare: «Il trasferimento sulla cassa integrazione non è così scontato – ribadisce – C’è il rischio di fare un bellissimo lavoro sul fronte delle trattative ma che poi tutto venga vanificato perché non si riesce più a trovare il posto di lavoro».

Non è d’accordo col collega, Osvaldo Angiolini della Uiltec: «Io non la vedo così, sul sito di Gardolo c’è un rallentamento e il nuovo forno non è ancora pronto a partire – osserva – Se la flessione del mercato permane può essere una variabile, ma non credo si possa buttare via dalla finestra del personale con esperienza di anni sul campo». Angiolini torna poi sull’assemblea dei lavoratori che definisce «calma e moderata. Ci sono state presentate delle questioni e domandato di proseguire il confronto, vediamo cosa emerge il 2 ottobre e poi vedremo il da farsi». Al momento, come detto, le parti rimangono distanti: «I lavoratori mal digeriscono l’idea di dovere avere delle modifiche in busta paga, anche se si mantengono i livelli di retribuzione – la chiosa – Vediamo dove si riesce a trovare un’intesa e cosa l’azienda sarà pronta a concedere. Noi abbiamo le nostre convinzioni su cosa spetterebbe al personale».

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