Corriere del Trentino e Il T – Sabato 21 Settembre 2024

Vetri Speciali, cassa per tutte le sedi

Anticipata la chiusura di Pergine, c’è tempo fino all’11 ottobre per l’accordo

TRENTO — Chiusura anticipata dell’impianto di Pergine, cassa integrazione preannunciata per tutti e quattro gli stabilimenti di Vetri Speciali in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ma soprattutto un accordo ancora da trovare per il trasferimento dei lavoratori. Ci sarà tempo per farlo fino all’11 ottobre, dopodiché l’azienda si riserverà di decidere cosa fare. Intanto lunedì è in programma un nuovo incontro tra azienda e sindacati per entrare nel dettaglio delle proposte contrattuali, che l’azienda sembra pronta a migliorare per venire incontro ai lavoratori. Le richieste dei sindacati restano ferme: mantenere in toto il trattamento economico senza toccare la parte fissa. Del variabile non ci si fida.

D’altra parte l’azienda fa sapere di trovarsi in un momento di grossa difficoltà per la crisi che sta interessando l’intero mondo del vetro e che si ripercuote su tutte le quattro fabbriche della società a Spini, Pergine, San Vito al Tagliamento (Pordenone) e Ormelle (Treviso). Nonostante questo si cercherà di mantenere l’occupazione e trovare un punto d’incontro anche sulla parte economica. Ieri, dopo un presidio sotto lo stabilimento di Pergine, cui, in occasione del primo dei quattro giorni di sciopero indetti, hanno partecipato una quarantina di lavoratori, Vetri Speciali ha annunciato di voler anticipare di una settimana la chiusura del forno, inizialmente prevista per il 27 settembre. Una scelta vista inizialmente come una ritorsione da parte dei sindacati ma che sembra in realtà dettata dall’impossibilità di proseguire l’attività.

Il punto è stato chiarito ieri sera a palazzo Stella durante un primo confronto tra la società, i sindacati, l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli, il direttore di Confindustria Roberto Busato e la dirigente generale del dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro, Laura Pedron. «L’azienda ha esordito dicendo che al di là delle specificità della trattativa, la situazione del settore vetro è molto preoccupante e Vetri Speciali ne sta soffrendo, tanto da non avere altri mezzi per farvi fronte oltre alla cassa integrazione in tutti e quattro gli stabilimenti tra Trentino, Veneto e Friuli», spiega Mario Cerutti di Filctem Cgil. Nell’ultimo mese, quindi le cose sembrerebbero ulteriormente peggiorate rispetto a quanto già raccontato.

Entrando poi nel merito della trattativa, Cerutti spiega che «è stato specificato che la chiusura del forno non è una ritorsione ma è dovuta al fatto che con lo sciopero non si riesce a gestire la produzione. Ci è stato detto che se i lavoratori tornassero potrebbe riprendere. Ci è stata poi mostrata la disponibilità a fare tutto il possibile per trovare la quadra e soprattutto a tenere aperto il tavolo sindacale fino all’11 ottobre, sperando di trovare un accordo». Fino a quel momento i lavoratori verranno pagati normalmente nonostante la chiusura.

Resta però una distanza da colmare: «Noi diciamo che col variabile non si garantisce niente – commenta Alan Tancredi, segretario generale di Uiltec – per noi i lavoratori devono pesare domani così come pesano oggi, vogliamo un mantenimento della parte fissa. Sarà una partita lunga, oggi l’incontro era più politico, lunedì ci saranno proposte più concrete». Proposte che da alcune indiscrezioni sembra saranno ritoccate leggermente al rialzo. Intanto Spinelli chiede il massimo sforzo ad entrambe le parti: «Le richieste dei sindacati sono forti e impegnative, nonostante la crisi del vetro e un calo di produzione che esiste – osserva l’assessore – L’azienda, però non si sottrae alle richieste e lunedì verrà presentata la proposta finale in tutti i suoi elementi, che dopo oggi sarà formulata in maniera più interessante, grazie anche a un surplus di elementi». Spinelli, inoltre, si dice fiducioso sulla possibilità di raggiungere un’intesa: «Penso si possa arrivare a breve a un punto d’incontro. C’è la volontà di tutelare il lavoro e fare proseguire le attività nel miglior modo possibile», le sue parole.

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