Il T – Martedì 8 Ottobre 2024

Corriere del Trentino – Martedì 8 Ottobre 2024

Vetri Speciali, un’altra fumata nera

Lavoratori di Pergine, niente accordo dopo l’incontro sindacati-azienda

Redazione

Ancora una fumata nera per la trattativa relativa ai lavoratori dello stabilimento di Pergine della Vetri Speciali. Ieri mattina si è svolto un nuovo incontro: da una parte le rappresentanze sindacali, con Osvaldo Angiolini (Uil), Mario Cerutti (Cgil) e Luciano Remorini (Cisl), dall’altra Giorgio Zaia, responsabile delle risorse umane della Vetri Speciali e Andrea Marsonet, responsabile delle relazioni sindacali di Confindustria.

A «ballare», nella trattativa, la parte fissa della busta paga che i lavoratori dello stabilimento di Pergine avevano costruito nel corso degli anni. Con la chiusura della sede di Pergine e il trasferimento a Gardolo, il superminimo maturato è stato messo in discussione dall’azienda, una situazione che ha generato l’attuale vertenza, non ancora risolta e che difficilmente si concluderà con un accordo collettivo. Già alcuni lavoratori hanno accettato accordi individuali.

Ieri la Vetri Speciali ha proposto di rimodulare la parte del superminimo e la parte del premio di risultato a favore della prima, con la possibilità di un’integrazione a fine anno per raggiungere gli attuali livelli salariali. La trattativa si è arenata quando l’azienda ha posto come condizione per l’integrazione finale una quota di assenteismo pari o inferiore al 4% annuo. «Stiamo parlando di nove giorni all’anno di malattia, un paio di influenze o una caviglia rotta e un lavoratore resta senza integrazione», ha detto Angiolini.

Attualmente, secondo quanto riferito ai sindacati dall’azienda, il tasso di assenteismo nella sede di Cirè sarebbe dell’8% annuo, contro il 2% dello stabilimento di Gardolo. A questo punto c’è stato un irrigidimento: «Una proposta che per l’azienda era “prendere o lasciare”, ma che per noi era irricevibile, lontana dal mandato che abbiamo ricevuto», ha spiegato Angiolini.

Nel pomeriggio, alle 15.30, c’è stata l’assemblea con i lavoratori: a parte qualcuno impiegato nella custodia dello stabilimento di Pergine, gli altri dipendenti attualmente sono in ferie o in permesso retribuito. L’assemblea, sentito l’esito dell’incontro, ha di fatto confermato di non accettare la proposta aziendale.

 

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