9 marzo 2017 – Corriere del Trentino
Via Calepina, il turismo con Bort
«La politica si dia una mossa»
Rigotti: l’ente ha fatto cose meritevoli. Uil e Cgil: la Camera diventi luogo di sintesi
Camera di commercio nell’occhio del ciclone. Le dichiarazioni affidate dal presidente Roberto De Laurentis a un editoriale su L’Artigianato dedicato alla Camera di commercio (Corriere del Trentino di ieri) scatenano diverse reazioni. Se c’è chi, come Cgil e Uil, chiede al presidente Bort di rimboccarsi le maniche, c’è anche chi (ad esempio Natale Rigotti, che siede nella giunta camerale per gli operatori del turismo) ne difende l’operato.
L’affondo di De Laurentis è arrivato, secondo dopo quello degli Industriali, a 30 mesi dall’inizio del mandato di Bort. Il numero uno degli Artigiani ha descritto l’ente di via Calepina come nelle «sabbie mobili». D’accordo con il fatto che «le imprese debbano essere messe nelle condizioni di poter lavorare bene», ma contrario a scaricare la colpa sull’operato di Bort è Rigotti. «Sono d’accordo con De Laurentis quando dice che in un momento di difficoltà comune la Camera di commercio debba mettere in piedi delle iniziative importanti. Mi riferisco a un intervento sulla burocrazia e ai rapporti con la politica. Ma la Camera di Bort ha comunque già fatto delle cose meritevoli. Una è l’aver instaurato rapporti con le Camera di commercio di Bolzano e di Innsbruck dal punto di vista dell’economia turistica, industriale e commerciale.
Bort con la politica è riuscito a fare della Camera la casa dell’economia con una serie di deleghe importanti». Via Calepina secondo Rigotti «può avere delle colpe, ma non quelle che sono state descritte» perché «la voglia di fare c’è». «Non dev’essere sempre la Camera a sentirsi dire che non fa niente»: «Abbiamo una burocrazia logora che ostacola la voglia di cambiare — prosegue — È la politica che deve darsi una mossa. Poi c’è il mondo dei pagamenti: non è possibile che quelli previsti dalle delibere dopo un anno non siano ancora arrivati. È giusto che la giunta provinciale non incontri mai la giunta della Camera di commercio (che rappresenta 45-46.000 realtà) per parlare dei problemi concreti? Andrebbe fatto un ragionamento sulla durata della pressione fiscale e sui giovani da aiutare». «Ora è fondamentale — conclude Rigotti — che Bort riesca a portare a termine il suo mandato difendendo le imprese, come è una vita che fa».
Walter Alotti (Uil), che siede in consiglio per le organizzazioni sindacali, sottolinea il passaggio compiuto da De Laurentis con le sue dichiarazioni: «Sicuramente uno degli artefici dell’accordo per la Camera di commercio è stata la galassia degli Artigiani — ricorda — De Laurentis litiga con se stesso. Il clima rispetto l’inizio è cambiato. Ad oggi sono stati fatti tanti propositi, ma più che mantenere un clima pacifico e un trantran ordinario non si è visto. Si potrebbe invece fare qualcosa anche in sinergia con Bolzano. L’auspicio è che si cerchi di costruire una squadra, che la Camera di commercio sia un interlocutore meno frammentato di rappresentanza delle categorie economiche nel dialogo con la Provincia e con il sindacato». De Laurentis? «Se avrà voglia di impegnarsi ancora, visto che tra due anni si sarà sgravato di un impegno, potrà presentarsi come candidato».
Anche Franco Ianeselli (Cgil) commenta la presa di posizione del presidente uscente di via Brennero, successiva a quella degli Industriali: «La differenza — precisa — è che loro non erano fin da subito nella coalizione. Qui sembra che l’alleanza si sia rotta». Infine: «Se alla Camera di commercio ci si concentrasse sugli obiettivi e meno sulle cariche sarebbe meglio. Il rilancio non è avvenuto e questo è un peccato. Nei Paesi del Nord le Camere di commercio sono luoghi d’impulso. Qui dovrebbe almeno essere un luogo unitario di composizione degli interessi degli attori economici. Le polemiche segnalano che più che fare sintesi è un luogo dove si riflettono le divisioni».
Scarica il pdf: Bort ART 090317
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