15 maggio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Via l’Irap. E via l’Imis per alberghi Ma sui 480 milioni niente sconti

Il decreto Rilancio. Anche in Trentino saranno cancellate le due imposte nonostante Spinelli si fosse detto contrario: 42 milioni in meno sul bilancio. E il governo gela la giunta anche sulla richiesta di sospendere il contributo di solidarietà

TRENTO. Anche in provincia di Trento ci sarà la cancellazione del saldo 2019 e dell’acconto (40%) 2020 dell’Irap che le imprese devono pagare a giugno e lo sconto dell’Imis per le strutture alberghiere (che vale 7 milioni). Ottime notizie per le imprese interessate, ma un mancato gettito per il bilancio provinciale stimato in circa 42 milioni di euro e che andrà a rendere ancora più complicata la situazione finanziaria della Provincia. Ma il decreto Rilancio porta in serbo un’altra cattiva sorpresa per le finanze locali: è stato infatti previsto che i mancati gettiti provocati dal Covid verranno compensati dallo Stato con una serie di acconti e con un saldo a giugno prossimo. A questo punto diventa difficile (se non impossibile) che il governo accetti la proposta trentina di sospendere per due anni il versamento dei 480 milioni annui a titolo di compartecipazione al risanamento dei conti pubblici.
Irap e Imis
Il taglio, dunque, si applicherà anche in Trentino nonostante solo qualche giorno fa fosse stato proprio l’assessore allo Sviluppo economico Achille Spinelli a dirsi contrario: «Sul taglio di queste due imposte anche a livello locale -spiega ora Spinelli -la scelta è solo politica. Certo, quando un governo nazionale decide di cancellare una sua imposta (l’Irap è nazionale, ma a ripartizione regionale, con la facoltà delle Regioni di regolarne le aliquote, ndr) dubito che noi potremo sottrarci. Il problema è capire se le risorse che mancheranno verranno compensate da altre entrate. Una via per realizzare questo equilibrio di bilancio pubblico è quello di modificare il sistema di contribuzione alle imprese ed è ciò su cui stiamo ragionando».
Sul fronte mancate entrate, come detto il decreto nazionale prevede anche uno sconto dell’Imis per gli alberghi, che in Trentino porterà ad un mancato gettito di circa 7 milioni di euro.
Complessivamente, dunque, il decreto nazionale fa mancare al bilancio provinciale 42-45 milioni di euro, ma nel contempo lo stesso decreto prevede un ristorno della riduzione del gettito fiscale attraverso una serie di acconti (il primo entro luglio, pari al 30%) e gli altri a seguire, fino al saldo nel giugno prossimo. Questa previsione del decreto, dunque, sembra mettere una pietra tombale sulla proposta trentina di sospendere per due anni il contributo di 480 milioni, e questo determinerà per il futuro una serie di incognite per la quantificazione delle risorse disponibili. In aggiunta, il decreto governativo prevede che dalle somme che lo Stato si impegna a restituire al Trentino siano sottratte anche le minore spese sostenute da Piazza Dante. Una previsione che rende ancora più incerto il calcolo delle risorse disponibili per la Provincia sia per l’assestamento di bilancio che per la manovra finanziaria di dicembre.
Cassa integrazione
Il decreto Rilancio, però, porta in dote importanti risorse per i lavoratori e le lavoratrici trentine, oggi in cassa integrazione a causa della crisi prodotta dall’emergenza coronavirus. Il testo stanzia 11,6 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, e circa l’1% di questa somma, dunque 116 milioni di euro, potrebbe essere utilizzata dai fondi di solidarietà del Trentino e dell’Alto Adige che erano rimasti esclusi dal decreto Cura Italia. «Si tratta ovviamente di un calcolo puramente teorico – precisano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Quello che è certo è che con il nuovo decreto i Fondi saranno dotati delle risorse necessarie per rispondere alle domanda di cassa integrazione arrivate in queste settimane e per quelle che presumibilmente arriveranno nelle prossime. E questa è una buona notizia”.
Ad oggi sono state avanzate in Trentino circa 4.500 domande di ammortizzatore sociale, 1.500 sono già state evase dall’Inps e le altre lo saranno nei prossimi giorni.
Notizie positive anche sul fronte dei lavoratori stagionali del turismo. Rilancio Italia estende la Naspi, l’indennità di disoccupazione, per altri due mesi. L’allungamento garantirà un sostegno al reddito ai lavoratori stagionali del turismo, in particolare quelli impegnati normalmente nella stagione estiva in particolare sui laghi di Valsugana e del Garda per quanto riguarda la nostra provincia, che non hanno potuto ricominciare a lavorare in primavera.
Infine il capitolo delle misure di contrasto alla povertà. Il decreto rifinanzia il reddito d’emergenza. «Adesso però è indispensabile che la Provincia affronti il nodo del coordinamento tra strumenti nazionali e provinciali, dunque reddito d’emergenza, reddito di cittadinanza e assegno unico. Abbiamo già sollecitato l’assessora Segnana su questo tema» -concludono i sindacati.

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