IL T – Martedì 9 luglio 2024

Arco | Alto Garda

«Vie pericolose, non passiamo»

Gli autisti dei bus contro l’amministrazione per le scelte viabilistiche

L’accusa

Benini (Uil): «Trentino Trasporti potrebbe pensare ad una sospensione cautelativa del servizio se perdureranno le pericolosità segnalate»

di Leonardo Omezzolli

ARCO «L’Azienda Trentino Trasporti potrebbe pensare ad una sospensione cautelativa del servizio attualmente previsto, fino a quando non perdurino più le pericolosità ben note all’amministrazione di Arco». Non ci gira nemmeno troppo attorno il delegato sindacale Uil Trasporti, Alberto Benini, che dopo aver sollecitato l’amministrazione arcense a intervenire per sistemare alcune tratte stradali che rendono le manovre dei bus pericolose (tra questi i pinch point e alcune altre vie che hanno avuto recenti modifiche strutturali ndr) si sfoga pubblicamente per sottolineare l’inadempienza amministrativa che non ha ancora dato risposte agli autisti a oltre 116 giorni dall’ultima commissione.

«Voglio – spiega Benini – mettere in evidenza lo stato di agitazione in cui versano gli autisti della Trentino Trasporti, costretti a circolare in percorsi penalizzanti e pericolosi che mettono a repentaglio la pubblica incolumità». Percorsi che, come ricorda lo stesso delegato Uil, sono stati creati in modo autonomo dall’amministrazione senza il coinvolgimento di altre parti. La delicata tematica ha prodotto due incontri. Uno il 19 luglio dello scorso anno e uno il 14 marzo scorso. Incontri nei quali erano presenti i referenti aziendali, provinciali e comunali oltre alle sigle sindacali.

«In un primo incontro – racconta Benini – si è preceduto a una verifica di transito su via San Pietro e via della Cinta, con autobus matricola 1984 tipo Arway della lunghezza di 12,80 metri. Lì si sono evidenziate alcune importanti criticità come l’uscita della rotatoria e l’imbocco di via San Pietro con la strada che porta ad invadere la corsia opposta, vista anche la presenza del nuovo muretto che costringe l’autobus a rimanere più a sinistra del solito. All’incrocio con via Pomerio e via Cinta il restringimento della carreggiata causa difficoltà a rimanere all’interno della propria corsia. Si era chiesto di rimuovere un paio di metri di muretto. Inoltre alla curva dell’ex oratorio si è chiesto la riduzione della larghezza del marciapiede esistente».

La discussione di marzo si è poi concentrata sui pinch point considerati pericolosi per gli autisti. «Abbiamo ribadito la mancanza di sicurezza per il transito dei mezzi. Sono da arretrare o togliere quello al cimitero di Vigne. Così come si chiede la rimozione di quelli in via Capitelli. È impossibile rientrare nella propria corsia prima dell’attraversamento pedonale ed in prossimità di una curva in ambo le direzioni». E ancora per via Frumento, via Venezia e via delle Monache, la ciclabile disegnata a terra non consente le misure minime (m. 2,75) di corsia, costringono i mezzi in percorrenza ad invadere costantemente la corsia ciclabile anche se non è consentito dal codice della strada. Stesso ragionamento su via Santa Caterina da Arco a Riva dove la corsia non è sufficientemente larga per il transito in sicurezza del servizio pubblico.

Scarica il pdf: IL T trasporti 090724