02 agosto 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
Vigilantes. «Lavoriamo come poliziotti ma non abbiamo le loro tutele»
Erano poco meno di un centinaio i lavoratori della vigilanza privata di Trento e Bolzano che ieri mattina hanno protestato davanti alle sede del Commissariato del governo, numerosi anche quelli che hanno aderito alla prima delle due giornate di sciopero indetto a livello nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Al centro della mobilitazione il rinnovo del contratto nazionale del settore, scaduto da tre anni e mezzo e che riguarda in regione circa 700 lavoratori.
Durante la mattina i rappresentati sindacali insieme ad una delegazione dei lavoratori ha incontrato il commissario del governo per porre alla sua attenzione le ragioni della mobilitazione. In particolare la trattativa è ferma perché le posizioni tra sindacati e associazioni datoriali sono ancora lontane su più questioni. I nodi da sciogliere sono legati all’aumento salariale — quello proposto dalle controparti è minimo —, alla riduzione del periodo di malattia e del periodo di comporto anche per gli infortuni e alla richiesta, inaccettabile per i sindacati, di derogare al riposo settimanale anche dopo quattordici giorni. Tra le questioni su cui si registra la maggiore distanza c’è quello della flessibilità: le aziende vorrebbero gestire in totale autonomia un sistema orario flessibile, privo di regole, a loro esclusivo vantaggio, incidendo anche sui giorni e sulla fruizione dei riposi. Una gestione in solitaria inaccettabile per i sindacati che invece chiedono di trattare. Lo sciopero prosegue anche oggi.
Scarica il pdf: Vigilantes ART 020819
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