23 gennaio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
Vigilanza privata.
Tensione alle stelle.
«Bis» di scioperi Rinnovo del contratto, fermi l’1 e 2 febbraio
Il settore della vigilanza privata è in subbuglio, sia a livello regionale che nazionale. I lavoratori hanno scelto la mobilitazione per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di settore. In Trentino il comparto occupa circa 350 addetti, circa 300 in Alto Adige.
I sindacati usano toni molto duri: «Gli addetti alla vigilanza privata sono stanchi di aspettare il rinnovo del contratto, scaduto da oltre tre anni, e di vedere i loro salari fermi. Per questa ragione venerdì 1 e sabato 2 febbraio incroceranno le braccia per l’intera giornata. Lo sciopero è stato indetto in modo unitario da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs; sono in programma anche due manifestazioni nazionali a Milano (1 febbraio) e Napoli (2 febbraio)».
«La decisione di far partire la mobilitazione — continuano i sindacati — è stata assunta al termine dell’ultimo confronto con le associazioni datoriali: l’incontro si è rivelato improduttivo e non ha portato quelle risposte su aumenti economici e miglioramenti delle condizioni di lavoro attesi da troppo tempo. Nessuna risposta anche sul fronte del cambio appalto con particolare attenzione alla salvaguardia degli elementi salariali. E proprio sul salario le parti rappresentanti i datori di lavoro hanno manifestato un atteggiamento che i sindacati hanno letto come ingiustificatamente dilatorio dei tempi delle trattativa avendo dichiarato che “vi è la disponibilità a riconoscere un aumento, a ben determinate condizioni, per un valore che non siamo in grado di determinare”».
Non si fa attendere la risposta delle associazioni datoriali, segnatamente Agci, Assiv, Anivp, Univ e Legacoop Produzione & Servizi. «Lo sciopero proclamato ha carattere strumentale — dicono i datori di lavoro —, non avendo nulla a che vedere con quanto discusso al tavolo, e sembra seguire logiche di comunicazione interna e proselitismo sindacale del tutto estranee alle trattative per il rinnovo del contratto nazionale».
«Il fatto che i testi lavorati meritassero un dovuto approfondimento da parte datoriale, non giustifica l’immediata dichiarazione di sciopero, anche alla luce dell’imminenza della prossima data di incontro, né tantomeno possono essere sintomo di una “evidente fragilità strutturale delle associazioni datoriali”, altro argomento usato per rinforzare, in maniera pretestuosa, i motivi dell’astensione dal lavoro, riproponendo un clima di conflitto e di delegittimazione tra le parti che certo non aiuterà la trattativa a venire». Le parti datoriali contestano anche il fatto che i sindacati abbiano disertato un incontro per cercare la conciliazione e che abbiano annullato la riunione fissata per il 30 gennaio.
Scarica il pdf: vigilanza ART 230119
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