Il T – 24 agosto 2023

Vigneti e meleti, arrivano 18mila raccoglitori. Allerta sullo sfruttamento

Da giugno a settembre è il periodo di maggior richiesta di manodopera per l’agricoltura trentina. In tutto per la raccolta dell’uva e delle mele sono previsti 18.000 lavoratori stagionali, metà circa impegnati nella vendemmia e metà nei meleti. «Nella vendemmia – spiega il presidente di Coldiretti Gianluca Barbacovi – un terzo sono italiani, due terzi stranieri di cui 2.000 circa extracomunitari e gli altri, la maggior parte, comunitari». Il recente decreto dovrebbe organizzare un servizio pullman per portarli al lavoro e riportarli nella struttura».
Per reperire manodopera agricola si è attivata l’Agenzia del Lavoro. Sul sito si chiedono le generalità, le disponibilità. E fin qui tutto bene. Ad un certo punto, però, nel form c’è un passaggio di cui i sindacati Uil e Uiltucs sottolineano la problematicità. Tra le domande a cui rispondere, una chiede: «Verresti a lavorare in Trentino con un gruppo di persone (parenti, amici, conoscenti)?». Tra le opzioni da compilare, alla risposta affermativa, corrisponde, tra parentesi, una specifica: i suddetti amici «non devono iscriversi al form, sarai tu il referente del gruppo».
«Sono parole piuttosto equivoche e lasciano qualche perplessità circa il reclutamento – commenta il segretario generale Uil Walter Alotti – Anche noi sindacati ci eravamo attivati per far arrivare più manodopera per il lavoro agricolo. Tuttavia, questo non ci sembra il modo più corretto di fare le cose. Potrebbe esserci chi si approfitta di comunicazioni così poco trasparenti, affidate al passaparola». Secondo Alotti, quella domanda «potrebbe prestarsi a qualche manomissione» lasciando margine a scorrettezze quando non addirittura all’utilizzo di lavoro irregolare. «Faremo una segnalazione rispetto a questo. Sarebbe meglio che sulla piattaforma venissero scritti, da subito, tutti quanti i nomi e cognomi. In più, porremo una questione almeno di monitoraggio a campione. In questo modo, anche gli organi di verifica potranno effettuare i controlli presso l’imprenditore che assume con più trasparenza. Serve vigilare affinché non ci sia spazio per il caporalato».
Il timore è che la mancata trasparenza nel reclutamento possa lasciare spazio all’intermediazione di manodopera, a caporali che assumono, per conto di datori, manodopera al di fuori dei normali canali di collocamento. Con tariffe contrattuali bassissime. Anche Walter Largher, ex segretario Uiltucs, solleva «criticità rispetto al reclutamento fatto con queste modalità». Il passaparola, innanzitutto, «dà disvalore al tipo di lavoro offerto» e in secondo luogo «rischia di dare adito a una zona grigia che invece va monitorata». Nel prossimo cda dell’Agenzia del Lavoro, Largher chiederà chiarimenti. A suo dire, la ricerca in extremis, con metodi «che perplimono», di forza lavoro per il turismo e l’agricoltura è emblematico «di una giunta provinciale che non ha gestito e non è riuscita a dare segnali di un mercato del lavoro in grado di accogliere. Questo non è più accettabile, in una provincia che basa la propria economia su questi settori».

 

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