11 maggio 2019 – Corriere del Trentino
Vitalizi: 29 devono ancora restituire. Delladio, «debito» da 462.684 euro. Regione, ecco tutte le tabelle. Incognita cause civili. Sindacati soddisfatti: serve equilibrio
Hanno restituito tra gli altri Alessandra Zendron (228.933 euro), Rosa Werth (162.499 euro), Tarcisio Grandi (210.764 euro) e Roberto Pinter (300.375 euro).
Ma nel quadro tracciato nel 2016 si inserisce anche la tabella dei quaranta consiglieri che non avevano maturato il diritto al vitalizio all’entrata in vigore della legge del 2014. In questo caso, tra importo netto anticipato e quote del Fondo Family si arriva a un totale di circa 20 milioni. Ma le restituzioni arrivano a circa 9 milioni. Altri undici ex consiglieri, infine, hanno effettuato dei versamenti volontari prima dell’approvazione della legge del 2014: Martha Stocker, Florian Mussner, ma anche Vincenzo Passerini, Tarcisio Andreolli e Riccardo Dello Sbarba.
Ora dunque si parte con il recupero di tutte le cifre? In realtà ancora no. La Regione infatti dovrà attendere la sentenza del tribunale rispetto alle cause civili per potersi muovere. «Ma noi intanto non ci fermiamo» dice fiducioso il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher, che la prossima settimana presenterà all’ufficio di presidenza la scaletta in vista dell’elaborazione della nuova norma.
Proprio i toni entusiastici di queste ore dell’esponente leghista non sono piaciuti da Degasperi. «Come può la Lega — è l’affondo del capogruppo del Movimento 5 Stelle — sostenere che la Corte costituzionale ha dato ragione a loro? La Lega non ha fatto nulla in questa vicenda». Degasperi torna sui nodi spinosi della questione. E punta il dito anche contro la Regione: «La legge del 2014 prevedeva la riscossione forzosa delle somme dopo novanta giorni. Ma non è mai stato fatto. È la Regione, quindi, che si è fermata. Per questo noi avevamo anche presentato un esposto alla Corte dei Conti». Esposto che ora ritorna comunque sul tavolo. E che si aggiunge ad altri atti che i 5 Stelle hanno già pronti: ieri il gruppo ha depositato infatti due interrogazioni, per chiedere da un lato di avere i dati aggiornati delle restituzioni, dall’altro l’attuazione della legge sui vitalizi.
C’è però un’altra questione.
Che Degasperi non tace. Anzi, al contrario: secondo il consigliere, sarebbe questa «la vera presa in giro di tutta la vicenda». Ci sono degli ex consiglieri infatti — una trentina in totale — che al raggiungimento dell’età pensionabile recupereranno l’anticipo attualizzato, pur limato con i nuovi parametri del tasso di sconto e dell’aspettativa di vita. «Ma la riduzione sarà comunque minima» tuona il consigliere provinciale.
Soddisfatti della sentenza i sindacati: «L’esercizio della democrazia ha un costo, che deve però essere equilibrato» sottolineano Cgil, Cisl e Uil. E si dice «contento» anche il segretario della Lega Mirko Bisesti: «Una sentenza di buonsenso: si è agito su privilegi non giustificabili».
Ma nel quadro tracciato nel 2016 si inserisce anche la tabella dei quaranta consiglieri che non avevano maturato il diritto al vitalizio all’entrata in vigore della legge del 2014. In questo caso, tra importo netto anticipato e quote del Fondo Family si arriva a un totale di circa 20 milioni. Ma le restituzioni arrivano a circa 9 milioni. Altri undici ex consiglieri, infine, hanno effettuato dei versamenti volontari prima dell’approvazione della legge del 2014: Martha Stocker, Florian Mussner, ma anche Vincenzo Passerini, Tarcisio Andreolli e Riccardo Dello Sbarba.
Ora dunque si parte con il recupero di tutte le cifre? In realtà ancora no. La Regione infatti dovrà attendere la sentenza del tribunale rispetto alle cause civili per potersi muovere. «Ma noi intanto non ci fermiamo» dice fiducioso il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher, che la prossima settimana presenterà all’ufficio di presidenza la scaletta in vista dell’elaborazione della nuova norma.
Proprio i toni entusiastici di queste ore dell’esponente leghista non sono piaciuti da Degasperi. «Come può la Lega — è l’affondo del capogruppo del Movimento 5 Stelle — sostenere che la Corte costituzionale ha dato ragione a loro? La Lega non ha fatto nulla in questa vicenda». Degasperi torna sui nodi spinosi della questione. E punta il dito anche contro la Regione: «La legge del 2014 prevedeva la riscossione forzosa delle somme dopo novanta giorni. Ma non è mai stato fatto. È la Regione, quindi, che si è fermata. Per questo noi avevamo anche presentato un esposto alla Corte dei Conti». Esposto che ora ritorna comunque sul tavolo. E che si aggiunge ad altri atti che i 5 Stelle hanno già pronti: ieri il gruppo ha depositato infatti due interrogazioni, per chiedere da un lato di avere i dati aggiornati delle restituzioni, dall’altro l’attuazione della legge sui vitalizi.
C’è però un’altra questione.
Che Degasperi non tace. Anzi, al contrario: secondo il consigliere, sarebbe questa «la vera presa in giro di tutta la vicenda». Ci sono degli ex consiglieri infatti — una trentina in totale — che al raggiungimento dell’età pensionabile recupereranno l’anticipo attualizzato, pur limato con i nuovi parametri del tasso di sconto e dell’aspettativa di vita. «Ma la riduzione sarà comunque minima» tuona il consigliere provinciale.
Soddisfatti della sentenza i sindacati: «L’esercizio della democrazia ha un costo, che deve però essere equilibrato» sottolineano Cgil, Cisl e Uil. E si dice «contento» anche il segretario della Lega Mirko Bisesti: «Una sentenza di buonsenso: si è agito su privilegi non giustificabili».
Scarica il pdf: Vitalizi ART 110519
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