14 agosto 2019 – Corriere del Trentino

Walter Alotti (Uil) «Lavoro, serve più qualità Rivoluzione negli appalti»

Al netto delle critiche formulate dalla Uil sulle misure introdotte dall’assestamento di bilancio o sulle scelte in materia di accoglienza e cooperazione internazionale, ci sono dei provvedimenti adottati dalla giunta Fugatti che avete apprezzato?
«Sicuramente il forum per la ricerca e gli Stati generali della montagna. Ritengo però che affrontino temi da interconnettere con altri argomenti importanti: ambiente, turismo, formazione, energia. Detto questo, il rapporto con l’esecutivo è stato inizialmente difficoltoso, ma almeno negli ultimi mesi l’interlocuzione c’è».
Quali, dunque, le priorità da affrontare al più presto?
«Ambiente, sistema del credito, qualità del lavoro. Pensare di non chiudere i passi, non rifare la rete idrica, mantenere il modello del turismo invernale con impianti sciistici a 1.500 metri di altitudine non credo possa rappresentare il futuro del Trentino. Su questi temi mi sembra ci si leghi troppo agli interessi di bottega e al consenso immediato: occorre spogliarsi degli slogan elettorali e fare approfondimenti».
Quanto al lavoro?
«Il tema centrale è la qualità. Come Uil proveremo a fare una proposta di rivalutazione del sistema di assegnazione degli appalti pubblici attraverso il partenariato pubblico-privato. È una modalità prevista da leggi nazionali, come la 152 del 2008, ma anche provinciali, la 92 del 2016: un privato propone alla Provincia la realizzazione di servizi o lavori a determinate condizioni concordate con l’ente pubblico, che in sede di gara può decidere di garantire la prelazione al proponente».
Sul fronte del credito invece?
«Riteniamo che Mediocredito debba rimanere un istituto bancario a carattere territoriale, in cui gli enti pubblici mantengano la loro quota ma si apra anche a una porzione di azionariato popolare, per cui gli imprenditori o gli stessi cittadini trentini possano diventarne azionisti e farla lavorare per le aziende del territorio».
Quali le partite sociali?
«L’edilizia pubblica senza dubbio, sulla quale come Uil insistiamo da tempo. Più che a introdurre limiti per la presentazione delle domande sarebbe il caso di pensare a costruire nuovi alloggi o ad azioni per mettere in circolo quelli sfitti e alleggerire il problema della casa. Aggiungo le politiche per la terza età: tutta la procedura per lo “Spazio argento” si è bloccata, per tanti motivi, soprattutto politici, ma la legge c’è, quindi o la si cambia o si procede».

Scarica il pdf: appalti ART 130819